Discussione in Commissione Polizia Municipale e Legalità, presieduta da Pasquale Esposito, sulla situazione del bene confiscato in Via Cupa Signoriello 14 nel quartiere di Miano, oggi chiusa e a rischio di abbattimento per abusi edilizi non sanabili come la collocazione sotto il cavalcavia dell’Asse Mediano e la vicinanza al cimitero. L’ex villa del boss, riqualificata con un finanziamento di circa 750mila euro concesso dal Ministero dell’Interno con i fondi del PON Sicurezza per lo Sviluppo 2007-2013, negli anni scorsi è stata è affidata ad una cooperativa e ha ospitato l’educativa territoriale, un centro di orientamento al lavoro e soprattutto offerto sostegno alle famiglie del quartiere. Per il Presidente Esposito non sarebbe opportuno l’abbattimento dopo 10 anni di attività e la spesa di ingenti fondi pubblici, inoltre il bene confiscato è un presidio da tutelare anche per le attività sociali a favore alla cittadinanza attraverso un simbolo e roccaforte della camorra.
Dal Servizio Beni Confiscati la dirigente Lucia Di Micco ha spiegato che la struttura, costruita sotto un cavalcavia, è stata acquisita dal Comune senza previa verifica tecnica per mancanza di personale tecnico. I controlli successivi hanno reso evidente la condizione di inedificabilità del bene e le relative difficoltà di procedere a sanatorie. Da un anno il Comune di Napoli ha creato un servizio dedicato ai beni confiscati ma non ha autonomia bensì solo potere di coordinamento degli altri servizi. La novità, spiegano dal servizio, è che l’Agenzia Nazionale per l’Amministrazione dei Beni Confiscati ha promosso la possibilità di sanare, ove è possibile. Inoltre vi sarebbe la possibilità anche di sbloccare la situazione attraverso una delibera consiliare.
Sono intervenuti in merito i consiglieri Massimo Cilenti (Napoli Libera), Pasquale Sannino (Insieme Per Napoli Mediterranea ), Sergio D’Angelo e Rosario Andreozzi (Napoli Solidale Europa Verde Difendi la città). Tutti hanno auspicato un incontro con l’assessora all’urbanistica e vicesindaco Laura Lieto e che siano messe in campo tutte le azioni che consentano di ridare vita al bene e la ripresa delle attività.
