Si chiama “Un posto nel mondo”, la nuova associazione no profit che punta a favorire momenti di condivisione e gioco per bambini diversamente abili e non solo: sarà una realtà attiva nella zona di Secondigliano e svolgerà attività che coinvolgeranno anche i bambini della parrocchia “Santa Maria della Natività”, regalando loro delle ore di divertimento e spensieratezza. “Un posto nel mondo” non sarà solo un riferimento per percorsi ludici, ma sarà anche un punto di ascolto per le famiglie del territorio che vivono situazioni difficili e, in un futuro prossimo, un centro di formazione per coloro che desiderano saperne di più sulla disabilità. Ne abbiamo parlato con il vicepresidente Vittorio Fusco che ci ha raccontato il progetto, che partirà ufficialmente da settembre.
Come nasce l’idea di fondare “Un posto nel mondo” e quanto conta per voi, come associazione, iniziare questo percorso sul territorio?
L’idea di fondare “Un posto nel mondo” nasce soprattutto dalla voglia e dal desiderio che noi ragazzi avevamo di creare uno spazio che permettesse ai bambini e ai ragazzi più fragili di essere sé stessi, senza barriere o divisioni. Volevamo quindi dare loro la possibilità di vivere momenti di condivisione e trascorrere delle ore di spensieratezza in compagnia. Per quanto riguarda il luogo, fin dall’inizio abbiamo sempre pensato di attuare questo progetto nel nostro territorio, sia per il legame forte che abbiamo con il quartiere e sia perché siamo cresciuti qui e conosciamo quindi tante famiglie del posto che vivono situazioni difficili e molto spesso si sentono sole e abbandonate. Il nostro augurio è che la nostra associazione possa diventare, proprio per queste famiglie, un posto sicuro.
Quali saranno le attività organizzate e come verranno gestite?
Da settembre inizieranno varie attività indirizzate ai bambini dai 5 ai 10 anni. Abbiamo previsto un incontro di 2 ore a settimana il sabato pomeriggio, dalle ore 15.30 alle 17.30, nella parrocchia “Santa Maria della Natività”. In ognuno di questi appuntamenti, i bambini potranno vivere un momento di condivisione e di gioco con i bambini della parrocchia: la cosa più importante è che impareranno a fare squadra, si uniranno, senza pregiudizi o divisioni di alcun tipo. Saremo aperti anche un giorno a settimana, ancora da definire, come centro di ascolto, dove le famiglie potranno venire da noi per un supporto morale, psicologico e materiale.
A metà settembre, abbiamo intenzione anche di partire con corsi di formazione e informazione per genitori, insegnanti, educatori, volontari o chiunque voglia entrare in contatto con persone con disabilità.
In base alle varie attività, ci saranno dei costi minimi che serviranno a retribuire i terapisti o per comprare materiali e affrontare spese che serviranno sempre per far vivere ai bambini e ai ragazzi questi momenti di condivisione. È utile ogni tipo di contributo che ci verrà donato, non solo a livello economico attraverso delle offerte, ma anche come aiuto pratico, divenendo volontari e aiutandoci nell’organizzazione delle attività: sarà un’occasione in più per fare una bella esperienza e invitiamo soprattutto le famiglie con i loro bambini a prendere parte ai nostri percorsi per vivere insieme questa nuova avventura.
Sara Finamore
