“Liberi di scegliere se migrare o restare” è il titolo scelto per la Giornata Mondiale del migrante e del rifugiato che ricorrerà domenica 24 settembre durante la Celebrazione Eucaristica delle ore 12.00 nella parrocchia “Immacolata Concezione” di Capodichino.
Si tratta di un tema delicato e il desiderio di celebrare questa data nasce da una collaborazione tra la Municipalità 7, grazie al contributo del consigliere con delega alla legalità e ai rapporti con le comunità ecclesiastiche, Vincenzo Mancini, e il Decano del Settimo Decanato, Mons. Doriano Vincenzo De Luca, parroco dell’Immacolata Concezione.
“In quanto decano ho sposato questa iniziativa, poiché nella terza domenica di settembre, la Chiesa celebra sempre la Giornata mondiale del rifugiato e del migrante e il Papa per l’occasione rilascia anche un messaggio. Mi era stato chiesto quindi di celebrare la Santa Messa per ricordare questo tema scottante, soprattutto in questi giorni, cercando di toccare la questione in una chiave meno polarizzata, nel segno della speranza. Prima della celebrazione ci sarà una lettura molto breve di alcuni passi del messaggio che Papa Francesco, come anticipato, ha rilasciato per la giornata del 24 settembre e il tema verrà poi affrontato nell’omelia” ha spiegato Mons. De Luca.
Sulla difficile situazione dell’emigrazione, Mancini ha ribadito l’urgenza di affrontarlo al più presto per evitare altre morti in mare: “La nostra coscienza si ribella a tutti i morti in mare perché da sempre il Mediterraneo è un mare di vita, di storia, non un luogo dove trovare la morte. Alla base c’è un problema politico da affrontare con la dovuta legislazione, dall’altra c’è un problema umanitario: tutte queste persone, esseri umani che si trovano smarriti in mezzo al mare, vanno soccorsi e aiutati. I rifugiati politici vanno accolti, perché siamo in una democrazia europea e abbiamo il dovere di aprire le porti a chi, nel suo Paese, non può esprimere le proprie idee liberamente. Non vorrei mai che mio nipote, tra qualche anno, mi domandasse “Dio dov’era?” leggendo di queste notizie, così come tanti di noi ci siamo posti la stessa domanda studiando il genocidio degli ebrei. È un problema molto complesso che non abbiamo la presunzione di risolvere, ma abbiamo l’obbligo di tenere accesi i riflettori su questa tematica. Ringraziando il decano, noi della Municipalità 7 parteciperemo in modo compatto a questa manifestazione.”
Anche don Doriano ha sottolineato il bisogno di empatia nei confronti di chi affronta viaggi in mare aperto in cerca di un futuro migliore: “Bisogna lavorare su 3 direzioni quando si parla della questione migranti: in primo luogo, bisogna sempre salvaguardare la vita umana e non è possibile utilizzare una metodologia, come i respingimenti, che vanno contro la dignità di ogni uomo, di ogni donna e dei bambini. Da ricordare è che la stragrande maggioranza di queste persone che affronta un viaggio di questo tipo è gente povera, è gente che scappa da situazioni complicate e difficili: i terroristi di certo non arrivano con i barconi. Un’altra questione riguarda la politica europea: come ha specificato Mattarella, va rivista la Convenzione di Dublino. In terzo luogo, è da considerare il dialogo con la Chiesa: le chiese devono favorire l’incontro e la pace tra i popoli in ogni ambito”.
Sara Finamore
