Caivano, degrado e pericoli fuori la chiesa Santa Maria della Sperlonga

Di Angelo Covino Caivano Buone notizie in arrivo per la chiesa “Santa Maria della Sperlonga”, ubicata a Caivano nella frazione di Casolla Valenzano diocesi di Aversa, chiusa dal mese di gennaio per inagibilità. Nei giorni scorsi, infatti, alcuni tecnici incaricati dal parroco Don Salvatore Barricelli, hanno effettuato dei sopralluoghi all’interno e all’esterno della chiesa seicentesca, per accertare lo stato dei lavori da realizzare al fine di mettere in atto gli interventi necessari per il ripristino della copertura lignea. Il progetto redatto dai tecnici attraverso l’Istituto dei beni culturali della Diocesi di Aversa, è stato già  trasmesso alla Conferenza Episcopale italiana per l’ottenimento di un finanziamento del contributo per la realizzazione dell’opera. Parallelamente alla fase istruttoria della C.E.I., la curia ha anche trasmesso alla competente Sovrintendenza di Napoli, la richiesta di parere che è stato ottenuto con esito favorevole. La C.E.I a sua volta con proprio decreto ha ammesso i lavori di ristrutturazione. Prima di dare inizio all’esecuzione dei  lavori, la curia però dovrà richiedere preventivamente il parere sismico al Genio Civile e successivamente l’autorizzazione al Comune  con una SCIA. Al momento gli unici interventi autorizzati sono la copertura della chiesa per consentire ai fedeli di riappropriarsi del loro luogo di culto abbandonato da troppi mesi. Ma stando al sopralluogo effettuato dai tecnici in parrocchia, ulteriori interventi da farsi sono quelli relativi al recupero degli affreschi danneggiati dalle infiltrazioni e alla facciata principale della chiesa, dove sul lato sinistro, addossata ad essa, presenta una torre civica storica di proprietà del Comune che andrebbe riportata al suo splendore, mentre sul lato destro un campanile in stile moderno i cui lavori hanno avuto inizio con la posa della prima pietra nel maggio del 1938 e completato nel 1968, è a rischio. Il campanile realizzato in cemento armato, si presenta con un notevole quadro di degrado che oltre a rappresentare un pericolo storpia decisamente con il patrimonio storico che lo circonda. E’ importante sottolineare che la chiesa si trova in un territorio difficile con alti tassi di criminalità e che la sua chiusura temporanea ha impedito al parroco Don Salvatore Barricelli, di celebrare i sacramenti cattolici, privando i fedeli l di importanti rituali spirituali, quali il battesimo, la comunione, la cresima e la confessione, che sono fondamentali per la fede cattolica. In un contesto come questo, l’accesso ai sacramenti diventa ancor più importante, poiché offrono conforto, perdono e speranza, aiutando le persone a trovare un senso di scopo e redenzione. La chiesa, infatti, oltre a essere un luogo di culto, può fungere da punto di riferimento e sostegno per le comunità locali, contribuendo a contrastare l’influenza negativa della criminalità organizzata. <Quest’anno avevo 12 matrimoni che non ho potuto celebrare a causa dell’inagibilità della chiesa. Tanti giovani che frequentavano la parrocchia come unica realtà di aggregazione, si sono dovuti allontanare>. A parlare è Don Salvatore Barricelli, da 22 anni  parroco della chiesa Santa Maria della Sperlonga di Caivano che lancia un accorato invito ai suoi fedeli, circa 800, a rimanere fedeli alle impronte lasciate da Nostro Signore e ad avere pazienza, perché prima dell’estate l’edificio di culto sarà restituito alla comunità  non solo come luogo di adorazione, ma anche come baluardo spirituale contro le difficoltà che affligge il territorio. Don Salvatore Barricelli, parroco dal forte carisma, allo stesso tempo semplice ed umile di cuore,  grazie al sostegno finanziario dalla Conferenza Episcopale Italiana che ha dato un contributo preso dalle casse dell’8×1000, potrà presto realizzare il suo sogno di celebrare la Santa Messa e le confessioni.  In tutto questo va ricordato quanto sia importante devolvere l’8×1000 per la chiesa cattolica italiana e questo è un esempio concreto dell’importanza del devolvere . Intanto se da un lato la Cei si è preoccupata di contribuire alla sicurezza della chiesa, il Comune non si è preoccupato neppure di far sistemare le panchine fuori alla parrocchia o, ancora più importante mettere in sicurezza il campanile

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