Avevano quattordici anni di differenza, ma l’età che li separava non impedì al più grande, Nino, di aiutare il più giovane, Carlo, nella carriera dell’attore.
Parliamo dei fratelli Taranto, “artigiani” della recitazione e simboli di una scena napoletana che non tornerà più.
Nino, il più popolare, e Carlo, nacquero a Forcella, da papà Raimondo, sarto e mamma Maria Salomone.
Prima ancora che Carlo nascesse, Nino, che era nato il 28 agosto 1907, debuttò in teatro, al Centrale di Napoli, con l’interpretazione delle cosidette “canzoni in giacca”, ovvero quelle esibizioni nelle riviste e nei varietà teatrali, dove i cantanti si presentano vestiti in giacca e cravatta, impersonando il tipico guappo. Poi Nino, all’anagrafe Antonio Eduardo, diventò “dicitore”, cioè colui che a teatro leggeva testi di canzoni come fossero versi di una poesia.
Debuttò al Cinema nel 1924 con la pellicola “Vedi Napoli e poi muori”. A vent’anni entra nella compagnia di Salvatore Cafiero, poi andò ad esibirsi negli Stati Uniti: al Radio City Music Hall di New York, vide per la prima volta quella che sarebbe diventata la rivista musicale e decide di portala in Italia.
Torna a Napoli e conosce Annina Laganà Pappacena, in arte Anna Fougez, che lo fece debuttare con miti dello spettacolo del calibro di Wanda Osiris e Titina De Filippo. Con la Fougez crea Ciccio Formaggio, il malcapitato fidanzato di Luisa, che subisce le angherie dell’amata. Con questo personaggio, Taranto esordisce al Bellini di Napoli nel 1940.
Ma la popolarità arriva con il cinema degli anni ’50 e ”60, con “Cafè Chantant”, “Mariti in città” e con i film recitati accanto al grande Totò: tra cui, “Totòtruffa”, “Totò contro maciste”, “Totò contro i quattro” e “Il monaco di Monza”.
La carriera di Nino conta almeno ciqnaunta opere musicali, tra 78, 45 e 33 giri, oltre ad ottanta film, tra il 1924 e il 1973. Per non contare le innumerevoli opere teatrali, tra cui “Ma le rondini non sanno” e “Virata di bordo”, le trasmissioni radiofoniche e quelle in Tv.
Morì a Napoli il 23 febbraio 1986, i funerali si celebrarono nella Chiesa di San Ferdinando.
Dicevamo del fratello Carlo: nato il 28 ottobre 1921, a 13 anni fu instradato nel mondo dello spettacolo da Nino; dopo i palchi del teatro, nel 1949 debutta al cinema ne “I pompieri di Viggiù”, accanto proprio al fratello più grande. Negli anni sessanta raggiunge la popolarità più ampia, con i musicarelli, lavorando al fianco di Gianni Morandi e Laura Efrikian, in “In ginocchio da te”e al fianco di Bobby Solo in “Una lacrima sul viso”.
Si specializzò nelle nelle commedie leggere e nei film. che avevano lo scopo di promuovere le canzoni di qualche artista emergente degli anni sessanta, ma verso la fine della carriera passò al genere drammatico e a quello grottesco, come nei film “Figlio mio sono innocente”, nello sceneggiato televisivo “Storie di Camorra” e nelle pellicole “Giallo napoletano” e “Mi manda Picone”.
Carlo Taranto morì a Napoli il 4 aprile 1986, poche settimane dopo il fratello Nino.
Fabio Buffa
