Il suo vero nome era Giustina Maria, “ma mio padre, quando ero in fasce, diceva che ero bella come una bambola, così mi chiamava pupatella, pupa e infine Pupella, e questo nome l’ho sempre portato addosso”. Per il pubblico è stata Pupella, Pupella Maggio, l’attrice che ci ha lasciato ventiquattro anni fa, esattamente l’ 8 dicembre 1999. Fu una delle figure più conosciute e popolari del teatro napoletano, anche se seppe lavorare con grande versatilità, caratteristica che le permise di recitare in lavori in lingua italiana, del cinema, della Tv e del teatro. Nacque a Napoli il 24 aprile 1910, da genitori attori; erano 16, tra fratelli e sorelle, e in sei hanno intrapreso la carriera di attori e attrici: Enzo, Beniamino, Dante, Icardio, Rosalia e Margherita. Oltre a Pupella. Che esordì su un palco a soli due anni: “era il 1912 e in una farsa di Eduardo Scarpetta, al teatro Orfeo di Napoli, debuttai dentro una scatola interpretando una bambola, uscivo da quell’involucro dicendo “mamma, papà”, confidò in un’intervista a “Vediamoci sul Due” del 1983. A dire il vero Pupella Maggio all’Orfeo ci nacque, perchè sua madre, quando la partorì, si trovava a realizzare le prove in quella sala per uno spettacolo.
Da bambina era vivace ed irrequieta, al punto che venne espulsa da tutte le scuole del Regno italiano, così i suoi assoldarono una maestra privata. Da ragazzina recitò interpretando uno scugnizzo, in una rappresentazione in cui lavorò al fianco di Titina De Filippo. Nel secondo dopoguerra è chiamta a Milano da Remigio Pavone, regista e produttore, che la indirizza nella compagnia di Armando Curcio.
Torna a Napoli, nei primi anni cinquanta entra nella Scarpettiana, la compagnia diretta da Eduardo De Filippo, chimata così perchè si mettavo in scena le opere di Eduardo Scarpetta.
Sostituì la defunta Titina De Filippo in Filumena Marturano e in Natale in casa Cupiello e furono quelli gli spettacoli teatrali in cui la Maggio dimostrò quanto fosse brava.
Sempre con De Filippo lavora in Sabato, domenica e lunedì spettacolo grazie al quale Pupella vince la Maschera d’Oro, il Premio San Genesio e il Premio Nettuno.
Lavora poi con i più grandi attori teatrali del dopoguerra, oltre che con Eduardo, la vediamo al fianco di Carlo Croccolo e Dolores Palumbo.
Negli anni sessanta inizia una proficua carriera cinematografica, anche se c’è da dire che tra il 1947 e il 1960 recitò già in dodici pellicole. Lavora in film comici, in lavori grotteschi e in ruoli drammatici, come ne “Le quattro giornate di Napoli”, di Nanni Loy e ne “La Bibbia” di John Huston.
E’ al fianco di Alberto Sordi ne “Il medico della mutua” e nel proseguo, “Il Prof. dott. Guido Tersilli
primario della clinica…”.
La troviamo poi in “Nuovo Cinema Paradoso” di Tornatore del 1988. Nel 1997 scrive un romanzo, che, come opera letteraria, va ad aggiungersi all’attività di poetessa.
Pupella Maggio muore a Roma l’8 dicembre 1999 per un isctus cerebrale.
Fabio Buffa
