Natale sicuro, intervista al Comandante Provinciale della Guardia di Finanza di Napoli

Napoli. Sicurezza è la parola chiave del Comandante Provinciale della Guardia di Finanza di Napoli Generale di Brigata Paolo Borrelli, per garantire il pieno svolgimento di tutte le iniziative in programma in città per le festività natalizie. Per l’occasione, infatti, la Guardia di Finanza attraverso l’impiego di tutte le risorse disponibili e dei moderni strumenti a disposizione, garantirà, per gli aspetti di competenza, il consueto impegno contro ogni forma di illegalità, ma lo farà in modo intensificato ed abbinato a mirati interventi di contrasto e soprattutto di prevenzione che assicurino a tutta la cittadinanza un Natale in serenità.

Ecco il piano predisposto dal Comando Provinciale.

Generale, con l’approssimarsi delle festività natalizie, prolifera il mercato del falso, oggi rafforzato dalla comunicazione via social. Quali misure sono state messe in campo per contrastare il fenomeno?

«Il business del falso registra statisticamente un’impennata allorquando è più frenetica la corsa agli acquisti. Mi preme sottolineare come la decisione di acquistare un prodotto contraffatto sia assolutamente censurabile, sotto innumerevoli profili. Oltre a violare un diritto di privativa industriale, un bene non originale o usurpativo delle indicazioni di origine e/o qualità è spesso un prodotto di scarsa qualità, talora non sicuro e, non infrequentemente, pericoloso per la salute. Il corrispettivo versato dall’acquirente, inoltre, finisce con l’arricchire la criminalità, anche organizzata, contribuendo ad alimentare un indotto illecito imperniato, tra l’altro, su evasione fiscale, contributiva, sfruttamento dell’immigrazione clandestina, commercio abusivo, riciclaggio, reati ambientali conseguenti allo smaltimento illecito degli scarti di lavorazione.

Chi acquista tale tipologia di beni, anche sulle piattaforme di vendita on line, deve essere, quindi, ben consapevole del disvalore e degli effetti della propria condotta. Egli alimenta un sistema fraudolento in cui il rivenditore è solo l’anello terminale di una catena logistica e produttiva che fa capo a strutturate consorterie criminali e, peraltro, rischia una sanzione che va fino a 7.000 euro. I Reparti del Comando Provinciale di Napoli, da tempo, hanno implementato una strategia di contrasto trasversale, che si sviluppa su direttrici fra loro convergenti: da un lato, sorveglianza delle zone di vigilanza doganale, a partire dal porto di Napoli e dall’aeroporto di Capodichino; dall’altro, costante attività di controllo economico del territorio; infine – e, direi, soprattutto – indagini di polizia giudiziaria volte alla ricostruzione e disarticolazione dell’intera filiera di produzione e commercializzazione dei prodotti illegali».

Tempo di festa ma anche tempo di maggiori spese. Quali misure specifiche sono state adottate per contrastare l’evasione fiscale nel periodo delle festività? Ci sono settori o attività che ricevono una maggiore attenzione in questo contesto?

«Repressione degli illeciti e, al contempo, attività preventiva. L’approccio ispettivo è quello ormai consolidato: puntiamo sulle analisi di rischio, sull’attività di intelligence, sulla valorizzazione dei dati e notizie rinvenienti dalle plurime attività dei Reparti nell’ambito dell’intero perimetro della missione istituzionale nonché sulle informazioni ritraibili dalle molteplici banche dati disponibili. Ciò consente di selezionare target operativi con elevati indici di “pericolo fiscale”. Riusciamo così ad essere chirurgici e a intervenire dove il danno all’Erario è maggiore. Nel periodo delle festività, concentreremo l’attenzione, ad esempio, sulle attività commerciali, a partire da quelle di ristorazione, nonché di produzione e vendita dei prodotti DOP e IGP, sui bed and breakfast, sugli affittacamere, sulle autorimesse private che consentono il parcheggio a pagamento dei veicoli. Abbiamo già iniziato, in realtà, da alcune settimane, a intensificare i controlli con risultati importanti, a tutela degli interessi dello Stato e del consumatore».

In relazione ai fuochi d’artificio, quali strategie sono state messe in atto per prevenire il commercio illegale di botti, spesso custoditi in luoghi particolarmente pericolosi per la vicinanza alle abitazioni?

«Abbiamo avviato già da qualche mese il monitoraggio di possibili siti di produzione e, più di recente, dei luoghi di vendita. Solo nelle due ultime settimane, per darle un’idea, a Napoli abbiamo sequestrato oltre 200.000 artifici pirotecnici illegali. Ci concentriamo sull’individuazione delle fabbriche abusive, talora allocate in zone popolate. Sul territorio, a contrasto della minuta vendita, il dispositivo di contrasto è svolto anche sotto l’egida della Prefettura, che predispone mirati piani di intensificazione interforze. È un problema – quello dei botti illegali – anche culturale, tuttavia. Nonostante il trend sia in decisa flessione rispetto agli anni passati, sarebbe sufficiente esaminare i resoconti dei nosocomi nella notte di Capodanno per comprendere come i rischi per la salute siano tutt’altro che trascurabili«.

Quale augurio si sente di formulare ai cittadini napoletani per queste feste natalizie e di fine anno?

«L’augurio di cuore, è di salute e serenità, a partire da chi versa in momenti di difficoltà.

Con un auspicio ulteriore che ciascuno senta l’importanza del contributo, davvero esiziale, che può fornire alla città, partendo da piccoli gesti. Il primo, più significativo cambiamento passa dal rispetto convinto delle regole da parte di tutti: rispetto, ad esempio, degli obblighi fiscali, del decoro urbano, delle regole di civile convivenza, della disciplina del codice della strada, del divieto (ove previsto), appunto, dei botti di fine anno. La cultura della legalità è il principale volano di crescita e consente sempre di far germogliare frutti dolcissimi. Se sapremo prenderci cura della nostra bella Napoli – lo dico anche quale figlio di questa città – creeremo i presupposti per uno sviluppo duraturo – culturale, sociale ed economico insieme – di questa terra complessa, ma davvero bellissima».

Angelo Covino

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