La Guardia di Finanza smaschera frode milionaria ai danni del Ministero del Turismo: maxi sequestro di buoni vacanze indebitamente percepiti

Nell’ambito di un’indagine diretta dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord, la Guardia di Finanza sta portando avanti un’operazione volta a contrastare una frode ai danni del Ministero del Turismo. Il personale del Gruppo di Giugliano in Campania, guidato dal colonnello Michele Doronzo, in Campania ha eseguito un decreto di sequestro preventivo,  per un valore di €796.760. Questa somma corrisponde all’importo dei cosiddetti  “buoni vacanze” indebitamente percepiti da una direttrice di un hotel situato a nord di Napoli.

I “buoni vacanze” sono stati introdotti come misura di sostegno al comparto turistico durante l’emergenza sanitaria da Covid-19. Consistevano in un contributo fino a 500 euro destinato alle famiglie con un reddito ISEE fino a €40.000, da utilizzare per soggiorni in strutture ricettive in Italia, come alberghi, campeggi, villaggi turistici, agriturismi e Bed & Breakfast.

Le indagini hanno rivelato che l’albergo in questione ha ricevuto consistenti versamenti dal Ministero del Turismo per l’accredito di questi “buoni vacanze”. Tuttavia, i volumi dei ricavi dichiarati dalla struttura non corrispondevano a quanto ricevuto. L’hotel, che conta solamente 11 stanze e si trova in una zona a bassa vocazione turistica, ha destato sospetti sulle attività svolte.

Attraverso accertamenti e indagini finanziarie, è emerso che la direttrice dell’hotel consentiva a numerosi clienti fittizi di utilizzare i “buoni vacanze” solo in via documentale, offrendo loro in cambio una somma in contanti che andava da 100 finl a 300 euro, a seconda del valore del bonus stesso. Questo stratagemma ha permesso alla direttrice di ottenere ingenti guadagni illeciti, anche durante i periodi di restrizioni legati alla pandemia.

La fruizione dell’albergo da parte dei beneficiari dei bonus è avvenuta persino nei mesi in cui erano in vigore le restrizioni per la pandemia da Covid-19. Alcuni soggiorni mai effettuati sono stati dichiarati dai beneficiari, i quali hanno ricevuto il corrispettivo promesso in contanti. Nel caso in cui i soggetti risiedessero in altre regioni, l’importo veniva accreditato su carte Postepay o su conti correnti.

Inoltre, è emerso che una parte dei proventi illeciti veniva trasferita su conti correnti di una società a responsabilità limitata (s.r.l.) riconducibile al marito della direttrice, al fine di “ripulire” l’origine illecita del denaro.

Il sequestro preventivo, eseguito per i reati di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e impiego di denaro, beni e utilità di provenienza illecita, ha riguardato il valore complessivo dei buoni spesi indebitamente. Nel caso in cui le disponibilità finanziarie rinvenute non fossero sufficienti, il patrimonio degli indagati potrebbe essere oggetto di confisca.

Inoltre, è stato rilasciato il nulla osta per la successiva contestazione delle sanzioni amministrative a carico di 2.098 soggetti che hanno beneficiato dei bonus fittizi. La maggior parte di questi soggetti risiede in Campania. Secondo quanto previsto dall’articolo 316-ter, comma 2, del codice penale, potrà essere applicata loro una sanzione fino al triplo del beneficio ottenuto, decisa dal Prefetto.

Si sottolinea che i provvedimenti eseguiti sono misure cautelari, disposte durante le indagini preliminari.

Angelo Covino

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