“I tre appuntamenti”: l’amore e l’amicizia oltre gli ostacoli nel primo romanzo di Antonio Borsa

“I tre appuntamenti” è il titolo del primo romanzo di Antonio Borsa ed è frutto di una passione per la scrittura coltivata da anni nonostante le scelte di vita siano apparentemente lontane da questo mondo: informatore farmaceutico nato ad Avellino, Borsa ha scritto questo romanzo lasciandosi ispirare anche dalle sue vicende personali per lasciare un messaggio d’amore e d’amicizia senza ostacoli.

Qual è la trama del libro?

È una storia d’amore e d’amicizia: il protagonista Dorian, è un ragazzo di 25 anni studioso e affabile, che da tempo però trova la vita un po’ noiosa. In una sera di marzo conosce una comitiva di ragazzi che trascorre le giornate a oziare e divertirsi: questi ragazzi hanno uno stile di vita totalmente opposto al suo, il quale è benestante e lungimirante, ma, nonostante ciò, condivide con loro le sue giornate. All’interno della comitiva Dorian conosce una ragazza, Annabel, cresciuta in un contesto difficile e di lei s’innamorerà perdutamente, accompagnandola anche in situazioni complicate.

I temi centrali del libro sono quindi l’amicizia senza pregiudizi e l’amore, inteso nel suo significato più profondo.

Cosa l’ha spinta a scrivere questo romanzo?

Ho deciso di scrivere il romanzo in un momento particolare della mia vita, quando ho perso quello che è stato il mio grande amore, la mia “Annabel”. Ho sempre avuto la passione per la scrittura ma lavoro e studio mi hanno impedito di trovare il tempo per mettere nero su bianco le mie idee, ma quando persi la mia “Lei” ho sentito il bisogno di colmare quel vuoto con questa storia. Reputo l’amore il sentimento più alto su questa Terra e penso che ogni storia d’amore debba sempre avere il suo lieto fine; quindi, ho scritto “I tre appuntamenti” per tutte quelle storie che meritavano un finale diverso, per tutte quelle storie impossibili finite male, ma che sanno di magia. Volevo semplicemente ricreare una storia d’amore con un finale degno, quello che io non ho potuto vivere con la mia Lei, così ho iniziato a scrivere.

Quando e come nasce la sua passione per la scrittura?

Scrivere è sempre stata la mia passione, anche se poi la vita mi ha portato a fare scelte universitarie diverse. Fin da bambino mi cimentavo a scrivere di storie di avventura e di amicizia coinvolgendo nella narrazione quelli che erano i miei amici dell’epoca, cosa fatta anche in questo romanzo. Crescendo, ho continuato a scrivere storie d’amore per diletto, ma poi è arrivato “I tre appuntamenti” e mi sono detto che valeva la pena pubblicarlo dopo due anni di lavoro.

C’è un messaggio che vorrebbe lasciare ai suoi lettori con questo romanzo?

Mi piacerebbe far passare due concetti: in amore non deve esistere alcuna forma di possesso e l’amicizia prescinde da ogni pregiudizio.

Il protagonista del romanzo, ad un certo punto, sa che deve lasciar andare la sua amata, ha rispettato la sua scelta per quanto dolorosa fosse invece per lui: viviamo in un’epoca in cui si sente ancora parlare di femmicidio e non è più accettabile, mi piacerebbe quindi raccontare questa storia come un esempio di come dovrebbero andare normalmente le cose quando finisce una relazione. Invece, per quanto riguarda il secondo tema, vorrei ribadire il concetto che in amicizia, così come in ogni rapporto, non debbano sussistere preconcetti perché ciò che conta sono l’empatia, il cuore buono e la generosità e quando c’è tutto questo, non c’è differenza che tenga.

Sara Finamore

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