All’Arciconfraternita del S. Rosario in Donnaromita i festeggiamenti per il Capodanno srilankese

Si sono tenuti nella mattinata di sabato 20 aprile i festeggiamenti per il Capodanno srilankese presso l’Arciconfraternita del Santissimo Rosario in Donnaromita, nelle vicinanze di Piazzetta Nilo: la tradizione singalese, infatti, ha il suo Capodanno a metà aprile e l’associazione “Lankitalia” ha organizzato questo evento per far vivere alla comunità sri lankese questo momento di festa, anche se lontani dal proprio Paese di origine.


L’Arciconfraternita è una chiesa storica nel cuore di Napoli, una piccola perla non troppo conosciuta che ospita opere di Luca Giordano, D’Errico e Giandomenico Massa tra i più famosi:
“Questa chiesa è ricca di opere d’arte e di storia, ci impegniamo anche con le istituzioni affinché sia effettuata la giusta manutenzione e venga valorizzata” spiega il prof. Condurro, da tempo attivo in questo progetto d’integrazione e proprio in questa chiesa, dall’impegno di singoli cittadini, nasce questo importante lavoro di inclusione con i tanti immigrati provenienti dallo Sri Lanka che vivono in città.
“Noi abbiamo accolto la comunità srilankese, aiutando i tanti immigrati con le pratiche per la cittadinanza italiana e per l’inserimento scolastico: una forte sinergia c’è soprattutto con l’Istituto Superiore Casanova. Molti ragazzi sono iscritti agli istituti tecnici-professionali e altri anche all’università. All’interno di Donnaromita trovano un aiuto per integrarsi: professori di italiano e matematica e il presidente Fernando Piyasiri, originario dello Sri Lanka, insegna loro italiano e inglese conoscendo anche lo srilankese. Qui, oltre ad un aiuto burocratico, trovano anche un supporto psicologico grazie agli esperti” continua Condurro.
All’evento per i festeggiamenti del Capodanno erano presenti le famiglie che sono coinvolte nelle attività offerte, ma anche i professori e i presidi delle scuole cittadine frequentate dai ragazzi e i docenti volontari che prestano la loro opera presso i locali della comunità: durante i festeggiamenti è stato organizzato un buffet dalla comunità srilankese con tutte le pietanze tipiche di questa festa e, tra musiche e danze con costumi tradizionali, si sono svolti dei rituali tra cui il “rito della luce”: come di consueto, gli srilankesi a fine anno mettono una candela che galleggia in una bacinella d’acqua e con il suo consumarsi, traggono gli auspici per il nuovo anno.
“Questa festa è importante per noi: abbiamo i nostri abiti tradizionali e i nostri cibi speciali proprio per il Capodanno. Siamo contenti di poter festeggiare qui e di poter essere seguiti in tante attività” spiega uno dei ragazzi sri lankesi presenti e questo racconta dunque un’esperienza particolare che unisce diverse culture e un esempio di vera e propria inclusione e integrazione a 360 gradi.

Sara Finamore

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