“No Law Gang”, amicizia e riscatto nei brani dei tre rapper napoletani

La voglia di emergere per riscattarsi dai soliti cliché e il desiderio di fare musica in napoletano uniti dalla passione per il mondo urban e da una solida amicizia sono gli elementi che contraddistinguono il gruppo “No Law Gang”.

Il collettivo, nato nel 2019, è composto da 3 giovani rapper napoletani: Giuseppe Petrone, Ambrosio Giuliano e Salvatore Lubefalo, rispettivamente in arte Peppe Red, Osio e Il Maly.

Nelle loro canzoni, dal sound trap, si trovano racconti di vita quotidiana, i problemi che affrontano le periferie e le difficoltà che s’incontrano “vivendo la strada”: abbiamo fatto una chiacchierata con loro per conoscerli meglio e per sapere di più sui loro prossimi progetti.

Come nasce la tua/vostra passione per la musica?

RED: La mia passione per la musica nasce quando avevo 6 anni: mio fratello seguiva lezioni di hip-hop e mi ha trasmesso così questa passione per il genere urban. A me non piaceva ballare e quindi per entrare in questo mondo non mi restava che imparare a rappare e, siccome sono sempre stato un po’ logorroico, non ci ho messo molto a scrivere e rappare in velocità.

OSIO: Anche per me la passione per la musica nasce da bambino: ho sempre seguito la musica americana ed è quella a cui mi ispiro. Quello che però mi ha spinto a fare musica, oltre che ad essere un semplice ascoltatore, è stata un’esigenza che prescinde dai numeri e dai risultati che si possono ottenere, perché la musica mi fa stare bene e mi aiuta ad esprimere le mie emozioni, ma soprattutto mi piace vivere queste emozioni insieme ai miei fratelli, più che amici, della “No Law Gang”.

IL MALY: Il mio rapporto con la musica si è creato fin da piccolo: ascoltando musica americana con i miei cugini più grandi e poi praticando per anni break dance, dove l’hip-hop è la colonna sonora degli allenamenti, è accresciuta in me la passione per questo genere. Crescendo, ho deciso così di intraprendere la strada del fare rap e in questo mi hanno aiutato molto i miei amici, Peppe Red e Osio, con i quali poi abbiamo fondato il collettivo.

L’idea di formare un trio a chi è venuta? Come vi siete conosciuti?

RED: In realtà io nasco come solista, poi ho fatto parte di un duo con il mio migliore amico (i GoodFellas) e in quegli anni mi sono formato molto, anche se eravamo proprio agli inizi e quindi conoscevamo ancora poco del mondo musicale. Ho poi fatto parte di varie crew, fino a ritornare al mio percorso da solista: nel frattempo Osio e Il Maly hanno iniziato il loro percorso artistico e mi sento di dire che gli ho fatto un po’ da “padre” agli inizi, seguendoli nelle loro scelte e dando loro dei consigli, fin quando un giorno Osio ci disse che secondo lui insieme sul palco avremmo spaccato…ed eccoci qua.

OSIO: È proprio così, infatti il primo di noi a fare musica è stato Peppe Red e, proprio grazie al suo aiuto, ho iniziato a scrivere i primi testi e a conoscere molto più da vicino le dinamiche interne al mondo musicale. Inizialmente abbiamo collaborato come duo e, parallelamente, un altro amico in comune, Il Maly, si stava affacciando alla musica. Così, per l’amicizia che ci lega a prescindere dall’ambito musicale, abbiamo deciso di formare questo trio e di chiamarlo “No Law Gang”.

IL MALY: Conosco i ragazzi da anni, abbiamo una forte amicizia ed è stata proprio questo legame che ci ha spinto a creare questo trio. Come hanno detto, i ragazzi già avevano iniziato un percorso musicale insieme, poi quando mi sono avvicinato anche io alla musica, è venuta l’idea di cantare insieme e di fondare il nostro collettivo.

I vostri testi sono in dialetto napoletano. Qual è il legame che avete con la vostra città e con il vostro quartiere?

RED: Io ho sempre pensato che chi nasce a Napoli, ci nasce per un motivo. Da piccolo mi chiedevo sempre “ma perché sono nato a Napoli?”, perché questa città è così bella e speciale, ma allo stesso tempo dannata e maledetta. Oggi l’ho capito e mi sono dato una risposta: chi nasce qui ha un obiettivo, “emergere”, allontanarsi dagli stereotipi e mi piacerebbe tanto poter portare il nome della mia città in alto e rendere orgogliosa la gente dei miei due quartieri, le zone di “San Giovanni e Paolo” e “Case Nuove”.

OSIO: Sì, i nostri pezzi sono per la maggior parte in dialetto, ma in alcune tracce alterniamo il napoletano all’italiano, proprio per cercare di far arrivare a tutti i nostri messaggi. Il nostro rapporto con la città, con la “napoletanità”, è fondamentale, possiamo dire che è la nostra benzina perché cerchiamo di raccontare le dinamiche, belle e brutte, che questa città vive e soprattutto vogliamo raccontare ciò che accade nei posti dove non ci sono riflettori, ovvero la vita delle periferie.

IL MALY: Il dialetto è una cosa molto importante per noi perché rappresenta il nostro modo di parlare, di interagire tra noi, inseriamo anche slang e modi di dire ed è il modo più concreto per esprimersi dal nostro punto di vista. È bello poi poterlo portarlo nella musica perché è molto melodico nelle canzoni e, avendo io origini dell’Est Europa, riesco a giocarci aggiungendo parole straniere per rendere il mix ancora più particolare. Ciò che viviamo e vediamo nei nostri quartieri è una fonte d’ispirazione per ciò che scriviamo.

Quali sono i vostri prossimi progetti musicali?

No Law Gang: Nell’ultimo periodo abbiamo lavorato molto intensamente e ci sono tanti nuovi progetti in cantiere, stiamo decidendo le date di uscita. A breve uscirà una nuova canzone con un video e sarà una collaborazione Napoli-Milano a cui noi teniamo particolarmente, perché spiega quanto queste due realtà, anche se lontane geograficamente, sono molto più vicine di quanto si possa immaginare. Il resto lo scoprirete seguendoci!

Sara Finamore

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