Nuovo campetto nel Rione dei Fiori, per i ragazzi una chance  contro il degrado

Da oggi i ragazzi del Rione dei Fiori hanno un nuovo campetto di calcio dove giocare. L’inaugurazione, alla presenza delle istituzioni, all’interno del parco pubblico “Emilia Laudati”, l’area verde attrezzata dove ha preso forma l’idea lanciata da  Secondigliano Asd, sostenuta da una campagna de Il Fatto Quotidiano (raccolti 26mila euro con adesioni da ogni parte d’Italia), realizzata con il prezioso contributo di Vuolo Group (ditta di Castellammare di Stabia che ha sostenuto in particolare le spese di ripristino della recinzione), iniziativa nella sua complessità patrocinata dal Comune di Napoli.
In passato i giovani del quartiere si ritrovavano ad allenarsi nei campetti delle parrocchie o in spazi di fortuna ricavati dagli stessi ragazzi. Impossibile fino a pochi mesi fa anche semplicemente accedere all’area del campetto, avvolta dal più totale degrado.

Tuttavia, c’è una condizione fondamentale per poter usufruire di questo nuovo impianto da 2mila metri quadrati: occorre frequentare regolarmente la scuola e ottenere buoni risultati scolastici. Unico contributo richiesto, 10 euro annuali, per la copertura assicurativa.

Lo sport, in particolare il calcio, è stato scelto dunque come strumento per far comprendere ai ragazzi l’importanza dello studio e per proteggerli dal degrado che spesso affligge le periferie colpite da disagio sociale, evasione scastica criminalità, come ha spiegato Vincenzo Strino, presidente Secondigliano Asd.


Per il Procuratore della Repubblica Nicola Gratteri il nuovo campetto destinato ai ragazzi di Secondigliano, è un dono da preservare rispetto ad eventuali atti vandalici e degrado. Pertanto sarà importante, l’anno prossimo, vedere come la comunità avrà tutelato e migliorato questo dono.
A chi gli chiede come lo sport e l’aggregazione sociale possono essere un deterrente alla devianza giovanile, un segnale di speranza in particolare nelle periferie, Gratteri invita a rivolgere la domanda ai candidati impegnati nella campagna elettorale per le Europee, con l’auspicio che non spariscano il giorno dopo la chiusura delle urne.
Presenti all’inaugurazione, dal titolo “Diamo un calcio a Gomorra”, proprio per sfatare luoghi comuni e pregiudizi che hanno penalizzato il quartiere, il sindaco Gaetano Manfredi, il procuratore nazionale antimafia Giovanni Melillo, la vicedirettrice de Il Fatto Quotidiano Maddalena Oliva, Cinzia Monteverdi, presidente Fondazione Il Fatto Quotidiano e la Municipalità 7.

“La nostra costante missione è stata quella di ripristinare gradualmente porzioni di territorio, rispettando le leggi e le normative”, ha affermato il sindaco durante il suo discorso durante la cerimonia. Manfredi ha anche ricordato che, per realizzare questo intervento su un bene pubblico, è stato necessario superare ostacoli burocratici per l’utilizzo di fondi privati. Nonostante questi ostacoli abbiano rallentato i tempi, negli ultimi mesi si è registrato un improvviso sprint finale grazie all’impegno incessante dei 11 operai della ditta incaricata che hanno lavorato instancabilmente.

Durante la cerimonia di inaugurazione del campo, il procuratore Gratteri ha concluso con un auspicio: “Mi piacerebbe vedere l’anno prossimo le condizioni e l’uso di questo campo”. Il procuratore nazionale antimafia Melillo, ha aggiunto: “Sono felice di essere qui” e ha chiesto al sindaco di Napoli,  Manfredi, di promuovere l’associazionismo in questa zona e di assegnare gli spazi necessari. Tra i presenti all’inaugurazione del campetto,  anche i magistrati Henry John Woodcock, Vincenzo Piscitelli e Marco Puglia, originario di Secondigliano e residente nel quartiere a cui è fortemente legato.

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