Ufficialmente la sua carriera iniziò nel 1945, ma nel 1944 si rese conto che era quello della canzone il mondo che voleva conoscere, affrontare e farselo diventare un mestiere. Quindi possiamo dire che 80 anni fa iniziava la carriera artistica di Nunzio Gallo, uno dei cantanti melodici più conosciuti nel panorama musicale italiano e non solo. Nacque a Napoli il 25 marzo 1928, la sua casa si trovava in Vico Congregazione dei sette dolori, una zona popolare che gli ha insegnato la vita di strada, a contatto con la gente, quella vera, in un contesto di povertà, ma di grande dignità e di duro lavoro. Inizia giovanissimo a fare il fruttivendolo, in uno slargo del mercato della Pignasecca, cuore pulsante di una Napoli legata alle tradizioni.
E’ qui che Nunzio, malgrado la fatica, confrontandosi con i clienti, capisce di avere una vena artistica che va valorizzata. Inizia a studiare canto, presso il Conservatorio di San Pietro a Majella, la sua vocazione era per la lirica, iniziando come tenore, diventando poi baritono.
A 17 anni, nel 1945, debutta davanti ad un pubblico e su un palco vero: quello del Teatro delle Palme; nel 1948, grazie ad un concorso pubblico, entra a far parte del cast artistico della Radio di Stato. Ad inizio degli anni ’50, il direttore d’Orchestra Carlo Maria Giulini, porta in giro la sua versione della Traviata di Giuseppe Verdi, con quei miti della lirica del calibro di Renata Tebaldi e Giacinto Prandelli; Nunzio Gallo viene preso in quel gruppo di artististi di qualità inarrivabile.
Passa poi alla musica leggera: è l’inizio del 1957 e partecipa a Canzonissima con “Mamma”, di Bixio e Cherubini, e vince. Peccato che la mamma, di Gallo, non possa vedere in Tv il proprio figlio, perchè affetta da cataratta con relativa opacizzazione del cristallino. Poche settimane dopo il cantante napoletano partecipa al Festival di Sanremo, in coppia con Claudio Villa, e vince, con la canzone “Corde della mia chitarra”. Tra le prove e l’esibizione, Gallo guadagnerà poco meno di 400 mila lire, denaro che serivirà a far operare la madre, ridondole una vista regolare.
Dopo il successo sanremese, andrà a cercare Natalino Otto per scusarsi di aver vinto: il cantante ligure, non arrivato in finale, si complimentò con il collega partenopeo, dimostrandogli tutta la propria ammirazione.
All’inizio degli anni sessanta, questo nostro cantante si dimostrò anche recordman di vendite, raggiungendo la cifra di un milione di dischi con “Sedici anni”.
Nel 1962 torna a Sanremo con il brano “Inventiamo la vita”, giunto al 12° posto.
Gallo, oltre ad aver vinto il Festival di Napoli nel 1958, con “Vurria”, ha partecipato anche al “Giugno della canzone napoletana” e al “Piedigrotta: le nuove canzoni di Napoli”.
E’ stato attore in 23 film, tra cui “Desiderio” nel 1946, “Malafemmena” nel 1957, “L’ultimo guappo” del 1978 e “Pacco, doppio pacco e contropaccotto” del 1993.
Morì a Telese Terme il 22 febbraio 2008, per i postumi di un’emorragia cerebrale che lo aveva colpito pochi mesi prima.
Nunzio Gallo ha avuto tre figli, Gianfranco, Loredana e Massimiliano.
Fabio Buffa
