I Bioritratti: il 4 giugno di 30 anni fa ci lasciava Massimo Troisi

Nei giorni scorsi, precisamente il 4 giugno, c’è stato il 30° anniversario della morte di Massimo Troisi, una delle figure più geniali ed esclusive del panorama artistico nazionale ed internazionale. Si pensi solo che, secondo attendibili indagini sul mondo dello speccolo italiano, questo nostro attore è al terzo posto tra i comici più amati, dietro a Totò e Alberto Sordi. Non solo, alcuni anni fa Troisi veniva inserito tra i primi tre attori più noti tra i giovani. Sin da bambino era affetto da una patologia cardiologica e fu proprio il cuore a cerdere, in quel giorno di primavera che per l’Ialia rappresenta tutt’ora un momento di lutto mai rimarginato. Aveva appena terminato le riprese de “Il Postino”, l’ultimo suo film, con una parte registrata in condizoni di salute precarie, tanto da essere costretto a chiamare un sosia, Gerardo Ferrara, che gli facesse da controfigura, per le scene in cui occorreva uno sforzo fisico maggiore. Aveva 41 anni, 24 dei quali passati a lavorare nel mondo dello spettacolo. Esordì infatti nel 1970, in una compagnia napoletana, con Costantino Punzo, Beppe Borelli e Lello Arena. A dire il vero il suo esordio, anche se in un’opera, diremmo da oratorio, avvenne due anni prima, nel teatro parrocchiale della Chiesa di Sant’Anna, di Piazza Monteoliveto, a Napoli.

Troisi era nato a San Giorgio a Cremano il 19 febbraio 1953, il padre era ferroviere, la madre casalinga. Le sue furono un’infanzia e una adolescenza non facili, certamente segnate dalla malattia, una febbre reumatica, che gli recò una disfunzione alla valvola mitrale. Ma ciò non gli impedì, dopo il diploma alle scuole superiori, di intraprendere una carriera artistica con decisione, bravura e genialità.

Dopo diverse esperienze all’interno della città di Napoli e di San Giorgio a Cremano, per esempio l’attività nel Centro Teatro Spazio della cittadina natìa, nel 1978, con la Smorfia, assieme a Lello Arena e ad Enzo Decaro, Troisi entra nelle case degli italiani attraverso il piccolo schermo con la trasmissione “Non Stop”. Da quel momento il successo del nostro attore non si ferma più, è un fiume in piena che solo la morte bloccherà, senza però impedire alla memoria di ricordarlo chissà ancora per quanti decenni.

Teatro, Televisione, Cinema…i lavori di Massimo Troisi hanno sempre riscontrato il favore del pubblico: recitò in venti film, dei quali in sette era regista e in otto anche sceneggiatore. Dopo l’uscita de “Il Postino”, quando lui era già mancato, fu candidato al premio Oscar come migliore attore protagonista e come migliore sceneggiatura; Troisi vinse, negli anni precedenti, David di Donatello, Nastri d’Argento, Globo d’Oro, Ciack d’Onore e altri premi per le sue qualità artistiche.

Fabio Buffa

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