I bioritratti: 40 anni fa il primo abbraccio di Napoli a Maradona

Quarant’anni fa, proprio in questi giorni a cavallo tra giugno e luglio, veniva scritta una delle principali pagine della storia del calcio, italiano ed internazionale. Tra Barcellona e Napoli si consumavano le fitte ed estenuanti trattative per portare Diego Armando Maradona dalla maglia blu grana spagnola a quella azzurra partenopea. Nel maggio 1984 il direttore generale del Napoli, Antonio Juliano, attraverso un conoscente brasiliano residente a Valencia, viene a sapere che il campione argentino, da due stagioni al Barcellona, con 36 presenze e 22 gol, vorrebbe lasciare il club catalano per venire a giocare in Italia. L’ex capitano azzurro informa subito l’allora Presidente Ferlaino e a fine maggio inizia la prima trattativa tra il Napoli e il Barcellona per avere Diego.

L’Italia è la detentrice del mondiale (Spagna ’82), ha le tifoserie più calde e numerose d’Europa, grazie ad una popolarità del calcio che proprio negli anni ottanta raggiunge i livelli massimi. Quindi arrivare in Italia, per i giocatori stranieri, rappresenta il massimo. E Maradona gradisce la possibilità di diventare un uomo del Napoli. Nei primi giorni di giugno 1984 la giunta del direttivo del Barcellona dice ok alla cessione dell’argentino: sembra tutto facile per Ferlaino e Juliano, forse troppo. Infatti il club blu grana fa retromarcia, dichiara Maradona incedibile, José Luís Núñez, Presidente del club spagnolo, blocca il trasferimento del giocatore, perchè teme di perdere popolarità, compromettendo le elezioni che ci saranno a breve. Naturalmente a questo punto entra in gioco anche il procuratore del “Pibe de oro”, Jorge Cyterszpiler, che viene convinto che Napoli è il posto giusto per Maradona (dice la leggenda) rimanendo impressionato da un giro in barca ad Ischia. Ma naturalmente con questo aneddoto banalizziamo un po’. Continua intanto il tira e molla tra il Napoli e il Barcellona, entra in campo anche la politica, con l’allora sindaco Vincenzo Scotti, eletto due mesi prima, che cerca di mediare anche quando perfino il coinvolgimento di ben quattro banche non smuovono il club spagnolo dal “No” al trasferimento.

Però Juliano e Ferlaino tengono duro, insistono e tra il 28 e il 29 giugno si è a un passo dalla firma del contratto, ma il Barcellona torna indietro e sembra sancire definitivamente la negazione alla vendita del calciatore argentino. Ma il denaro messo sul “piatto” dal Napoli (13 miliardi di lire) è troppo allettante per le casse dei blu grana, che tentano pure di alzare la posta, ed è così che, finalmente, sabato 30 giugno 1984, alle 9.30 del mattino, arriva l’ufficializzazione di Maradona al Napoli. Contratto di 4 anni.

Giovedì 5 luglio Maradona è nella città partenopea, viene caricato su un’automobile, piccola per non destare attenzione, e si reca a Villa del Sole per le visite mediche. Poi c’è lo storico ingresso al San Paolo per la presentazione alla tifoseria e alla città, con lo stadio gremito in ogni ordine di posto, 80 mila ad acclamarlo. Le immagini di quel pomeriggio del 5 luglio 1984 rimangono nella storia: quella maglietta della Puma indossata di Diego, quell’entrata in campo dagli scalini degli spogliatoi, quei pantaloni azzurri, le scarpe bianche e gli otto palleggi al centro del terreno di gioco, che mandarono in estasi il popolo napoletano, rappresentano qualcosa di unico e irripetibile. 

Fabio Buffa

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