Nel 2026 ricorrerà il centenario di un evento che ha profondamente cambiato la fisionomia e l’assetto politico-amministrativo della città di Napoli: l’aggregazione forzata di otto comuni limitrofi. Barra, Ponticelli, San Giovanni a Teduccio, San Pietro a Patierno, Chiaiano, Secondigliano, Soccavo e Pianura furono annessi alla città partenopea in due momenti distinti nel 1926, segnando l’inizio di una nuova era per queste comunità.
L’annessione di questi comuni, anticamente autonomi e ricchi di elementi urbanistici e architettonici di pregio, ha portato nel tempo a un progressivo degrado delle aree periferiche. Il convegno tenutosi presso Masseria Luce il 21 giugno 2024 ha sottolineato come sia fondamentale sfruttare il centenario per avviare una riflessione approfondita sulle conseguenze di questa aggregazione forzata.
In vista del centenario, dunque, sono state avanzate alcune proposte concrete per migliorare la qualità della vita nelle aree periferiche e riequilibrare il rapporto tra centro e periferia:
Masseria Luce, già museo dedicato a un comune aggregato, potrebbe diventare il fulcro di un archivio dedicato alla storia degli ex comuni. Questo permetterebbe di conservare e studiare documenti storici e atti amministrativi, oggi dispersi.
È essenziale promuovere piani di recupero e valorizzazione dei centri storici degli ex comuni, ricchi di storia e arte. Interventi di restauro e conservazione del patrimonio architettonico sono necessari per ridare dignità a queste aree.
I servizi ai cittadini devono essere sempre più decentrati, garantendo maggiore autonomia alle municipalità. Questo permetterebbe di avvicinare l’amministrazione ai residenti e migliorare l’efficienza dei servizi offerti. Le politiche culturali e sociali devono includere maggiormente le periferie, favorendo uno sviluppo turistico diffuso e valorizzando le risorse culturali locali.
Il centenario delle aggregazioni forzate non deve essere solo un momento di celebrazione, ma anche un’opportunità per costruire un futuro più equo e armonico tra centro e periferie. È il momento, quindi, di agire, di coinvolgere storici, politici, cittadini, scuole e università in un grande progetto di rinascita e valorizzazione delle aree periferiche di Napoli.
I firmatari di questo appello, storici, esponenti delle istituzioni, del mondo della Chiesa, giornalisti, docenti, urbanisti, organizzazioni impegnate nel sociale, auspicano che il centenario possa segnare l’inizio di un percorso virtuoso, capace di sanare gli squilibri esistenti e valorizzare le radici culturali e storiche dei vecchi comuni, ora parte integrante della grande città di Napoli.
