Tragedia a Scampia, crolla ballatoio nella Vela Veleste: 2 morti e 13 feriti

Momenti di terrore nella tarda serata di ieri a Scampia.  Il cedimento di un ballatoio di collegamento nella Vela Celeste, ha provocato due morti e 13 feriti, tra cui sette bambini. Due persone sarebbero in gravi condizioni. Il crollo, verificatosi al terzo piano, ha coinvolto nella caduta anche i ballatoi del secondo e del primo piano. I vigili del fuoco, dopo aver scavato tra le macerie, hanno completato l’evacuazione dei piani alti.

Crollo intorno alle 23

L’incidente è avvenuto intorno alle 23, quando numerosi residenti si sono riversati in strada tra il timore di nuovi crolli e l’apprensione per le persone rimaste coinvolte. Sul posto sono arrivati numerosi mezzi di soccorso, con diverse ambulanze che hanno trasferito i feriti in ospedale. La polizia ha aperto un’indagine, e sebbene non si escluda alcuna ipotesi, quella del cedimento strutturale appare la più accreditata. Tuttavia, per avere la certezza occorrerà completare le verifiche da parte dei vigili del fuoco.

Piano di rigenerazione della zona

La Vela Celeste è una delle ultime rimaste in piedi a Scampia, dopo l’abbattimento delle altre Vele deciso per dare una sistemazione più dignitosa ai residenti. Ad aprile è stato annunciato il piano di rigenerazione urbana dell’amministrazione Manfredi relativo alle Vele di Scampia, con i lavori di riqualificazione della Vela B (la cosiddetta Vela Celeste), finanziati dal Piano Periferie con un finanziamento di circa 18 milioni di euro. Il progetto prevede per questa Vela la riqualificazione degli spazi comuni, del piano dei garage e dei porticati, dei collegamenti verticali e del rifacimento delle superfici orizzontali di copertura.

Un simbolo di riscatto

L’intervento rappresenta un altro tassello nel mosaico complesso di rigenerazione delle Vele di Scampia. La riqualificazione della Vela Celeste è vista come un simbolo del passato, del quartiere e delle battaglie del territorio per il riscatto che questa comunità ha condotto. Il Comune di Napoli, in occasione del varo di questo piano, ha sottolineato l’importanza di questi interventi non solo per migliorare le condizioni di vita dei residenti, ma anche per garantire la loro sicurezza.

La storia delle Vele

Le Vele, sette in tutto, furono costruite tra il 1962 e il 1975 su un progetto dell’architetto Franz Di Salvo. Nel progetto originario erano previsti anche centri aggregativi, spazi comuni e aree di gioco per bambini, ma queste strutture non furono mai realizzate, contribuendo al fallimento dell’opera come concepita. Negli anni, le Vele sono diventate sinonimo di degrado, malavita e spaccio di droga. La decisione di rilanciare radicalmente il quartiere con l’abbattimento della maggior parte delle Vele e la riqualificazione delle rimanenti, tra cui la destinazione di alcuni corsi di laurea di Medicina, rappresenta un tentativo di cambiare questa narrativa.

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