Come nasce il tuo amore per la musica e la canzone?
“Il piacere è mio di raccontare l’amore grande che mi lega alla musica. Avevo 15 anni quando tutto iniziò, mio padre all’epoca si occupava di un noto artista ed io lo seguivo. Quando una sera – prima dell’esibizione dell’artista – decisi di cantare un classico di Mario Merola (“O treno do sole”) ero emozionatissima, non avevo mai esposto la mia voce davanti alla gente. Capì subito che la musica sarebbe stato il “grande amore” della mia vita ma come tutti i grandi amori pieno di ostacoli”.
Quando e come ti sei innamorata, da siciliana, della canzone napoletana?
“La musica napoletana riesce molto facilmente ad emozionarti, il messaggio del testo del brano ti attraversa come una lama fitta nel cuore,è ad impatto. L’emozione è più forte, la musica napoletana parla della vita e molto spesso centra la tua vita”.
C’è stato qualche artista famoso che ha rappresentato un tuo modello di ispirazione?
“Si, mio padre all’epoca lavorava nel suo territorio con l’artista Tony Colombo ed io ero una sua fan accanita. Amavo tutti i suoi brani, il suo stile e il modo come ti entravano dentro. Con gli anni ho avuto altri artisti dai quali ho preso ispirazione: stimo la loro personalità artistica. Ad esempio Maria Nazionale ed Emiliana Cantone”.
La tua famiglia come ha affrontato la tua decisione di inseguire questo sogno?
“All’inizio sembrava tutto bello, mio padre mi è stato sempre vicina ed ha creduto sempre in me. Quando mi emozionavo lui si commuoveva con me ma dopo qualche anno sono subentrati contrasti in famiglia. Mi hanno segnata profondamente e diciamo per tutta la vita. Avevo smesso all’età di 20 anni di cantare ma con tanto dolore dentro. Poi dopo tanta processione e anche crescita una luce mi indicò la strada: nel 2021 ho tirato fuori il coraggio che mi ero fatta mancare”.
Hai scoperto sin da piccola di avere una bella voce? Qualcuno ti ha convinta a percorrere questa strada dopo averti ascoltata?
“Da piccola facevo finta di fare i concerti, ero in giardino di casa e con le mia amiche fingevo di essere una cantante famosa. Io cantavo,a volte scrivevo canzoni a modo mio e le interpretavo dandogli una personalità (da bambina ovviamente ma sentivo felicità in tutto ciò). Quindi ho scoperto da sola di nutrire questo amore per la musica e poi mio padre mi ha dato forza finché ha potuto”.
Quanto c’è di autobiografico nel testo dei tuoi brani?
“Nei miei brani non ho mai scritto un qualcosa che mi appartenesse, ho preferito concentrarmi a parlare di amore, della delusione, della gelosia ma è da qualche tempo che penso a questo. Sarà un’altra prova di coraggio da superare per mettere a nudo le mie vere emozioni di vita”.
Qual è il tema costante delle tue canzoni e quali messaggi fai arrivare più di altri al tuo pubblico?
“L’amore, cerco di raccontare ciò che più o meno si vive nel quotidiano oppure una brutta delusione: è capace di trasformarti ma nello stesso tempo può servire alla tua crescita personale”.
E’ stato molto difficile affermarsi e conquistare la notorietà? Quali sono stati gli ostacoli maggiori o peggiori?
“Gli ostacoli ci sono, non è facile arrivare nel cuore delle persone. Oggi siamo abituati molto ai social e la gente è abituata a divertirsi piuttosto che a concentrarsi sul testo di un brano o alla personalità di una cantante. Siamo veramente in tanti oggi che cantano e quasi si sentono sempre le stesse cose”.
Fino ad ora quanti album hai inciso?
“A 17 anni ho inciso il mio primo album a Napoli nella casa discografica di Leo Ferrucci. E’ stato lui stesso a proporsi di mettere la sua voce in un brano che abbiamo duettato insieme, poi dopo un anno ho inciso un album con brani classici napoletani”.
Qual è stato il complimento migliore che hai ricevuto dal pubblico?
“Tantissimi ne ho ricevuti, una volta una donna palermitana mi ha detto “Hai una personalità speciale, allo stesso tempo misteriosa ma quando ti apri si vede il vulcano che è in te”. Quando una persona di Palermo ti fa un complimento del genere è positivo e significa che sai trasmettere al pubblico”.
Pino Daniele, Nino D’Angelo, Gigi D’Alessio: chi preferisci di più e perché?
“Sono tre colossi della musica. Li amo tutti e tre ma Nino D’angelo ti entra dentro come un treno a piena velocità. La sua voce e i suoi brani sono vita vera che viviamo tutti”
Che ne pensi dell’accoglienza non molto bella che ha ricevuto Geolier al festival di Sanremo 2024? Pesa ancora molto il razzismo verso i meridionali ed i napoletani in particolare?
“Geolier e’ un ottimo rapper. Il suo brano è cantato in dialetto napoletano perché, secondo me, Napoli ed il sud in generale rappresentano uno stacco più netto con il nord della penisola e con altri Paesi. Pertanto quelle immagini “risuonano” maggiormente con il pubblico e sono più memorabili per lo spettatore”.
Quale è, se c’è, una canzone tua alla quale sei più affezionata? Se si, perché?
“Non c’è. I brani sono tutti uguali perché li scegli e perché li ami tutti allo stesso modo. Come se fossero figli tuoi”
Cos’è l’amore per Anna Giuliano e qual è il suo consiglio per non farlo mai appassire in un rapporto di coppia.
“Nel corso degli anni ho imparato cosa è l’amore: è il bene che ti vuoi, è trovare una persona che non è superiore o inferiore a te. E’ andare di pari passo – assieme ad una persona – con i sentimenti, soprattutto l’essere sinceri e onesti. Stare con una persona ti deve arricchire dentro di serenità. Allora sì che potrai dire di stare bene con un compagno o con una compagna. Dove esistono bugie non c’è amore, parlar chiaro sempre”.
Un messaggio a coloro che decidono di intraprendere la tua stessa carriera: oltre allo studio e quindi alla preparazione cosa occorre in sé stessi quando si decide di abbracciare una passione per trasformarla da hobby a professione?
“Bisogna essere preparati prima mentalmente, bisogna fare delle crescite interiori con sè stessi. Solo allora capirai ciò che realmente vuoi fare nella tua vita e ciò che vuoi. Poi ovviamente – se ami farlo – bisogna perfezionare le tue potenzialità, se sai di essere bravo in una cosa studia per diventare ancora più all’altezza di ciò che già fai. Il tuo obbligo è saper trasmettere emozioni anche con poco, non cercare il grande successo”.
A cura di Daniele Spisso
