Oggi, a quattro anni dalla scomparsa di don Antonio Cecere, la comunità di Santa Maria Maddalena a Scampia si riunisce per una solenne Messa di suffragio, che sarà celebrata alle 18.30. Padre Antonio, il prete che ha dedicato la sua vita alla parrocchia e alla sua gente, continua ad essere un faro di speranza e di fede per molti.

Una vita dedicata agli altri

Padre Antonio è ricordato non solo per la sua umiltà, ma anche per la sua costante tenacia. Il suo sogno di costruire una nuova chiesa per il quartiere a Nord di Napoli si è realizzato nel gennaio 2005, quando l’allora arcivescovo di Napoli, Michele Giordano, ha consegnato le chiavi del nuovo edificio sacro e delle aule annesse. Prima di allora, per oltre vent’anni, i fedeli si erano riuniti in un prefabbricato per pregare.

Un legame speciale con la comunità

Nel gennaio di quattro anni fa, prima del lungo lockdown, don Antonio aveva festeggiato i 15 anni della sua parrocchia con una solenne celebrazione eucaristica, presieduta dal cardinale Crescenzio Sepe. In quell’occasione, fu anche benedetto un nuovo mosaico, simbolo di rinascita e speranza.

Nonostante la malattia e le difficoltà dovute all’emergenza sanitaria, don Antonio non fece mai mancare il suo sostegno alla comunità. Attraverso video messaggi, continuando ad incoraggiare i fedeli, mantenendo vivo il legame speciale che aveva con loro.

Un ricordo indelebile

Il ricordo di don Antonio Cecere rimane vivo nel cuore di chi ha avuto l’opportunità di conoscerlo. La sua eredità spirituale e il suo esempio di umiltà e dedizione continuano a ispirare la comunità di Scampia e oltre.

La messa di suffragio

La Messa di suffragio di questa sera sarà un momento di raccoglimento e preghiera, un’occasione per ringraziare Dio per la vita e l’opera di don Antonio. La comunità, oggi guidata dal giovane parroco, don Antonio Iavarone,  si stringerà intorno al ricordo di un uomo che ha saputo fare della sua vita un dono per gli altri, un pastore che ha guidato la sua comunità con amore e rettitudine.