Quando, parlando di qualcuno, si dice “quello è proprio una macchietta”, ci si riferisce ad una persona che ha comportamenti bizzarri e singolari, che attira generalmente simpatia e ilarità. Il termine “macchietta” deriva dal teatro, del periodo a cavallo tra l’ ‘800 e il ‘900, e questo ruolo era interpreato da un attore comico, che recitava alternando paradosso e burla, dando alla propria esibizione aspetti marcatamente caricaturali, che rendevano riconoscibile il personaggio che proponeva.
Ebbene, il primo ruolo di “macchietta” fu ricoperto da un attore napoletano, Nicola Maldacea, che nacque nella nostra città il 29 ottobre 1870.
Il papà di Nicola era maestro elementare, mentre la madre era casalinga: sin da piccolo aveva dimostrato abilità nel canto, grazie ad una voce ben impostata, qualità che gli permisero, in età adolescenziale, di debuttare nei cafè-chantant, per poi passare alle compagnie teatrali di Eduardo Scarpetta e Gennaro Pantalena. Verso la fine dell ‘800, in via Verdi, a Napoli, venne inaugurato il Salone Margherita, simbolo della Belle èpoque italiana e Maldacea fu uno dei primi attori ad esibirsi in quel contesto, proponendo l’allora sconosciuto ruolo di “macchietta”.
Lo stesso artista descriveva il suo ruolo, dandogli una connotazione artistica, grafica: “come un disegnatore eseguo uno schizzo del mio personaggio, evidenziandone i tratti salienti e dandogli una spontaneità caricaturale”.
Maldacea fu sempre ben voluto dal pubblico e ricevette sempre valutazioni positive dalla critica, che vedeva in lui un attore intuitivo, intelligente e con una dizione perfetta. Elementi indispensabili per trasformare in caricatura, riconoscibile, un personaggio.
Questo artista napoletano, sul palco, cambiava spesso soggetto, si trasformava, si vestiva e cambiava, in tempi brevissimi, proprio come un trasformista. Non a caso fu paragonato a Leopoldo Fregoli, il capostipite del trasformismo scenico.
Ma chi erano i personaggi macchiettistici interpretati da Maldacea? Ne citiamo alcuni, ovvero il Conte Flick, lo Jettatore, il Superuomo, il Rusecatore e l’Elegante.
Tra i suoi autori citiamo i napoletani Salvatore Di Giacomo e Rocco Galdieri, ma anche il più noto Carlo Alberto Salustri, in arte Trilussa.
Il Cinema di inizio ‘900 aveva bisogno di caratteristi, praticamente la trasposizione della macchietta sul grande schermo: possiamo dire che anche in questo tipo di arte fu il primo, debuttando nel 1935 nel film “Re burlone” di Enrico Guazzoni, una commedia dove interpreta un maggiordomo.
In tutto recitò in una sessantina di film, chiudendo la carriera nel 1944, con il film “Vietato ai minorenni”, di Mario Massa.
Nicola Maldacea morirà a Roma il 5 marzo 1945, un anno dopo la sua ultima apparizione cinematografica.
Fabio Buffa
