Un tesoro artistico ritorna a splendere nella comunità dei frati francescani Miano. Il presepe della chiesa di Maria Santissima dell’Arco, i cui pastori sono stati donati negli anni ’90 dai rinomati maestri presepiali Luigi e Giuseppe Signore, è stato completamente restaurato e restituito al suo antico splendore.
L’opera, che negli ultimi anni aveva subito un periodo di abbandono, è stata oggetto di un meticoloso intervento di restauro in vista dell’Anno Giubilare. Il progetto di recupero, fortemente voluto dal parroco Fra Pino Cianci, ha visto l’impegno di un team di esperti del settore: Paolo Amodio, Salvatore Murolo e Patrizia Gargiulo, che hanno messo a disposizione le loro competenze per ridare vita a questo prezioso patrimonio artistico e culturale.
La particolarità di questa iniziativa risiede nella decisione di rendere il presepe fruibile durante tutto l’anno, superando la tradizionale esposizione limitata al solo periodo natalizio. Una scelta che sottolinea il valore non solo religioso ma anche artistico e culturale dell’opera, permettendo ai visitatori di ammirare in ogni momento la maestria degli artigiani che lo realizzarono.
Il restauro rappresenta un importante segnale di rinascita per l’intera comunità e si inserisce perfettamente nel cammino di preparazione all’Anno Santo. La cura dei dettagli e la perizia del restauro hanno permesso di recuperare completamente le caratteristiche originali del presepe, che oggi si presenta come un autentico gioiello dell’arte presepiale napoletana.
L’intervento non si è limitato al solo recupero conservativo, ma ha incluso anche una valorizzazione complessiva dell’opera, creando le condizioni ideali per la sua preservazione futura e per una fruizione ottimale da parte dei visitatori.
L’iniziativa rappresenta un esempio virtuoso di come la collaborazione tra Chiesa e professionisti del settore possa portare alla salvaguardia e alla valorizzazione del patrimonio artistico-religioso, trasformando un’opera d’arte sacra in un punto di riferimento permanente per la comunità e i visitatori, un segno tangibile di speranza e rinnovamento spirituale in vista del Giubileo.
