I bioritratti: Peppino di Capri, una carriera intramontabile

L’anno che ci stiamo apprestando a lasciare, ha registrato due importanti ricorrenze relative ad uno dei più importanti interpreti della canzone napoletana: a luglio Peppino di Capri ha compiuto 85 anni e, proprio in queste settimane, cade il settantesimo anniversaio della sua invidiabile e lunghissima carriera artistica. Giuseppe Faiella, in arte Peppino di Capri, è nato infatti nell’isola dei Faraglioni il 27 luglio 1939 e, nel 1954, intrattenne la sua prima esibizione ufficiale, al fianco di Ettore Falconieri, musicista, pure lui caprese, mancato cinque anni fa.

Peppino arriva da una famiglia di orchestrali: suonavano sia il nonno che il padre, quest’ultimo tra l’altro gestì per diversi anni un negozio di dischi e strumenti.

A quattro anni Peppino è già capace di intrattenere al pianoforte amici e parenti, è un vero e proprio bambino prodigio, così gli venne assegnata una maestra di musica tedesca, per perfezionare le già spiccate doti.

E’ il 1953 e il nostro artista è un quattordicenne combattuto tra la rigida disciplina didattica musicale e le esibizioni in pubblico all’insegna del quel Rock and Roll che sta conquistando l’Italia dell’immediato dopoguerra.

Peppino decide di seguire l’istinto e il cuore, optando per i ritmi provenienti dagli Usa, che rappresentano per lui linfa vitale per il successo: che arriva nel 1956, quando il Duo Caprese (Faiella e Falconieri) è invitato alla trasmissione televisiva sull’unico canale Rai, intitolata “Primo applauso”, condotta da Enzo Tortora.

Quelli di “Amici”, piuttosto che di “X Factor”, non si sono inventati un bel niente, visto che quella trasmissione di 68 anni fa era il primo talent show italiano, che dava spazio alle nuove realtà della musica di allora, occupandosi anche di ballo e cabaret.

Verso la fine degli anni cinquanta si crea il gruppo dei “Capri Boys” (Primo Amenta, Mario Cenci, Gabriele Varano e Peppino con Falconieri), ma l’indiscussa leadership di Faiella, spinge la band a chiamarsi “Peppino di Capri e i suoi rockers”.

Il loro riferimento artistico è Buddy Holly e la loro canzone di maggior successo è “Non è peccato”, scritta dal molisano Ugo Calise.

La carriera di Peppino di Capri a quel punto è una biglia di vetro che scorre su un liscio piano inclinato, inarrestabile.

Prosegue senza freni, tra il Rock, il Mambo e il Cha cha cha, alternando canzoni napoletane ad altre in italiano.

La vita artistica di Peppino di Capri proseguirà con ben 45 album, oltre 100 raccolte, 15 apparizioni al Festival di Sanremo, con due vittorie, 9 edizioni di Canzonissima, 4 del Festival di Napoli e, ancora, Festivalbar, Un disco per l’estate e la partecipazione all’Eurovision con “Comme è dolce ‘o mare”, del 1991.

La lunga sua carriera artistica regista poi ben 22 interpretazioni cinematografiche in iconici film tra cui,  “Canzoni al tempo di twist” e “Totò a Napoli”.

Fabio Buffa  

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