Rione Don Guanella, ambulanti protestano per salvare lo “storico” mercato

Giovedì 20 febbraio alle ore 15.30 si terrà un presidio degli operatori mercatali del Rione Don Guanella a Palazzo San Giacomo per denunciare la difficile situazione che stanno vivendo.

Il mercato, alimentare e non (foto generica d’archivio), è un punto di riferimento per la zona e in particolare, il fulcro principale della protesta è legato proprio all’utilizzo dell’area mercatale: infatti, è stato stabilito da qualche tempo che la zona di zia Zuccarini debba essere trasformata interamente in una pista ciclabile, togliendo quindi la possibilità agli ambulanti di poter organizzare il mercato.

Con una storia di oltre quarant’anni alle spalle, il mercato del Don Guanella però non è mai stato in realtà legalizzato e dunque istituzionalizzato: “La situazione è drammatica, abbiamo già provato invano ad interfacciarci con le istituzioni locali e comunali, ma non abbiamo ancora risposte. Ci sentiamo ignorati dai politici, abbiamo già chiesto più volte negli ultimi decenni di essere riconosciuti, perché noi ambulanti abbiamo concessioni per altri mercati vicini, ma adesso, essendo questo mercato del Rione Don Guanella non istituzionalizzato, sentiamo la nostra stabilità a rischio, anche perché, proprio per questo motivo, quest’area rischia di essere totalmente trasformata” ha dichiarato uno dei mercatali che ha sottolineato le difficoltà incontrate nel corso delle attività di questi anni.

Dall’esigenza, dunque, di far sentire la propria voce per trovare una soluzione che possa garantire il proseguimento delle attività di oltre 140 operatori e delle loro famiglie, istituzionalizzando e riconoscendo l’area, nasce quindi il presidio di questo giovedì a Palazzo San Giacomo: “Non siamo un mercato fantasma, abbiamo il diritto di veder riconosciuto il nostro lavoro, quindi scenderemo in piazza anche con le nostre famiglie per iniziare questa battaglia e trovare un accordo che possa evitare la chiusura dell’area e il proseguimento delle attività mercatali” ha spiegato uno degli operatori, portavoce della protesta.

Sara Finamore

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