Alla scoperta del canyon di Napoli: Il Vallone San Rocco tra storia e natura

A volte è possibile scoprire tesori nascosti proprio sotto i nostri occhi, nella città in cui viviamo da sempre: è il caso del “Vallone San Rocco”, sito tra Miano, Piscinola, Frullone, Ponti Rossi e Colli Aminei.

Infatti, molti non sanno che il Vallone San Rocco può essere definito “il canyon di Napoli”: nasce geologicamente circa 14.000 anni fa, dopo la seconda grande eruzione dei Campi Flegrei che diede vita al tufo giallo napoletano, poi la forza di gravità e la pioggia hanno fatto il resto, formando fratture e poi un unico grande solco, un canyon appunto.

Il Vallone San Rocco nasce quindi, come un incavo nel plateau di tufo creato dall’azione erosiva dell’acqua piovana; il tufo comincia ad essere usato dagli antichi come pietra da costruzione e nascono così le cave, fenditure laterali al Vallone, vere e proprie fabbriche di case, mattoni e muri rimaste attive fino al 1986.

Dal 2024 è nata ufficialmente l’Associazione “Amici del Vallone San Rocco” che ha come obiettivo la promozione e la divulgazione della conoscenza delle aree naturalistiche, paesaggistiche, architettoniche, storiche e culturali circostanti il Vallone di San Rocco e il borgo, sviluppatosi dal XVI secolo in prossimità, denominato per l’appunto, “Borgo San Rocco”: “Non sono nativo di questa zona, ho abitato a San Rocco per 14 anni, ma ho scoperto dopo 10 anni che la mia casa affacciava sul Vallone. Nel Vallone San Rocco ho trovato la mia passione, il mio “più-che-hobby” e mi sono prefissato l’obiettivo di condividere questo amore, facendolo conoscere a tutti: così nasce la nostra associazione. A distanza di un anno dalla fondazione, siamo diventati un Ente del Terzo Settore, iscritto al RUNTS, abbiamo stipulato un protocollo d’intesa col Parco Metropolitano delle Colline di Napoli e siamo riusciti ad associare circa 400 persone” -spiega il Presidente, Marco Porzio – “Organizziamo periodicamente delle passeggiate al Vallone per divulgarne l’esistenza, la bellezza e la maestosità, nonché per rendere tutti partecipi di questo luogo; accompagniamo alla scoperta della storia che circonda i nostri luoghi. Molti napoletani non sanno che esiste, e spesso anche i residenti lo ignorano. La nostra soddisfazione è stata quella di ospitare centinaia di persone, anche da più parti d’Italia e del mondo. Siamo stati orgogliosi e fieri di condurle nel Vallone San Rocco alla scoperta delle sue singolarità e peculiarità”.

A tal proposito, sabato 1 marzo alle ore 10 è stata organizzata dall’Associazione una passeggiata al Vallone San Rocco, per scoprire questa bellezza naturalistica a pochi passi dalla “giungla urbana”: “Troverete un paradiso a tre passi dal centro città, un luogo dove la Natura si sta lentamente riprendendo i suoi spazi, un sito geologico, storico, archeologico ricco di aneddoti, una zona sconosciuta della città e meno battuta dai normali itinerari turistici, ma non meno interessante e stimolante, e che nella condivisione trova il suo compimento”- racconta il Presidente Porzio.

Per partecipare alla passeggiata, è possibile contattare il numero 3284150676 (Marco Porzio), anche tramite Whatsapp o inviare una mail all’indirizzo ValloneSanRocco@gmail.com, indicando il numero dei partecipanti. È possibile partecipare solo previa prenotazione e con un piccolo contributo per il tesseramento. Il punto di incontro per cominciare la visita è Via Vecchia San Rocco, 8 (Napoli).

L’invito a prendere parte alle iniziative dell’Associazione “Amici del Vallone San Rocco” nasce proprio dal Presidente, che ringrazia chi decide di immergersi in questa visita e invita al passaparola: “A chi viene alle nostre passeggiate, chiediamo solo una cosa: di parlare del Vallone San Rocco, di condividere le emozioni vissute, di spiegare ai familiari a tavola, agli amici al ristorante o ai colleghi in ufficio quant’è stata bella l’esperienza appena vissuta e quanto si ritorna a casa rinati e con un innaturale ottimismo! E lo fanno tutti: noi viviamo quasi esclusivamente del naturale e più spontaneo passaparola, perché chiunque viene, tocca con mano quello che adesso voi state solo immaginando”.

Sara Finamore

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