Camorra, colpo al cuore del clan Licciardi: 8 arresti, fatta luce sull’omicidio di “Sic e Penniell”

Otto persone sono state arrestate questa mattina a Napoli nell’ambito di un’importante operazione antimafia coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia. La Squadra Mobile ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP del Tribunale partenopeo, colpendo il gruppo criminale operante nel “Rione Don Guanella”, articolazione del potente clan Licciardi.

L’indagine ha fatto emergere gli equilibri criminali nel quartiere Secondigliano, territorio controllato dalla cosiddetta “Alleanza di Secondigliano”, cartello camorristico che unisce le famiglie Licciardi, Contini e Mallardo. In particolare, è stato fatto piena luce sull’omicidio di Domenico Gargiulo, noto come “sic e Penniell”, ucciso nel settembre 2019.

La vittima, con un passato nel clan Abbinante e successivamente transitato nel clan Marino durante la terza faida di Scampia, era sopravvissuto a due agguati nel 2012. In uno di questi episodi, per un tragico errore, venne ucciso l’innocente Pasquale Romano. Il movente dell’eliminazione di Gargiulo sarebbe legato a una vendetta trasversale, collegata alla condanna all’ergastolo inflitta a Salvatore Baldassarre, nipote del boss Antonio Abbinante.

Le indagini hanno documentato come il clan disponesse di un consistente arsenale di armi da fuoco, utilizzate per intimidazioni e raid contro gruppi rivali. È emerso inoltre il controllo capillare sul mercato dei veicoli rubati, gestito attraverso il sistema del “cavallo di ritorno” – la restituzione dietro pagamento dei mezzi rubati ai legittimi proprietari.

Particolare attenzione è stata dedicata al traffico di stupefacenti. Gli investigatori hanno ricostruito una florida attività di spaccio nel rione Don Guanella, individuando fornitori, accordi, modalità di approvvigionamento e strategie di gestione delle piazze di spaccio. I proventi dell’attività illecita venivano reinvestiti nell’acquisto di nuove partite di droga, alimentando un ciclo continuo di rifornimento sia per l’hashish che per la cocaina.

Gli arrestati dovranno rispondere, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, omicidio, occultamento di cadavere, traffico e spaccio di stupefacenti, detenzione e porto illegale di armi, estorsione, favoreggiamento, riciclaggio e ricettazione. Contestualmente agli arresti, la Polizia di Stato ha eseguito diverse perquisizioni nei confronti dei destinatari della misura cautelare e di altri soggetti indagati.

Come previsto dalla legge, il provvedimento cautelare è stato disposto in fase di indagini preliminari, con possibilità di impugnazione da parte degli indagati, che sono da considerarsi presunti innocenti fino a sentenza definitiva.

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