Otto smartphone completi di sim sono stati rinvenuti durante una perquisizione ordinaria al Reparto Ionio del Centro penitenziario di Secondigliano. L’operazione, coordinata dal direttore Giulia Russo e dal Vice Comandante Roberta Maietta, evidenzia ancora una volta la criticità dell’introduzione illecita di dispositivi elettronici nelle strutture carcerarie.
Il SAPPE, per voce dei dirigenti Raffaele Munno e Donato Vaia, lancia l’allarme sulla gravità del fenomeno, sottolineando come questi dispositivi vengano utilizzati per comunicazioni illecite con l’esterno. La situazione, già complessa, potrebbe ulteriormente aggravarsi con l’introduzione degli incontri intimi in carcere, previsti in spazi non ancora adeguati e senza protocolli definiti.
Il segretario generale Donato Capece ricorda che nel triennio 2022/2024 sono stati sequestrati quasi 5.000 telefoni nelle carceri italiane. “Serve un intervento concreto e strutturale”, afferma Capece, “con bonifiche ambientali regolari, potenziamento tecnologico e dell’organico. La sola professionalità del personale non basta più”.
Il sindacato chiede provvedimenti severi per i responsabili e maggiore attenzione alle condizioni di lavoro degli agenti penitenziari, sottolineando come la sicurezza dell’intera comunità carceraria sia a rischio.
