Un’operazione di routine si è trasformata in un importante successo investigativo nel carcere di Secondigliano. Durante una perquisizione straordinaria nel Reparto Mediterraneo VI Sezione, gli agenti della Polizia Penitenziaria hanno rinvenuto e sequestrato sei telefoni cellulari e due microapparecchi, evidenziando ancora una volta la criticità della situazione nelle strutture penitenziarie italiane.
L’operazione, condotta con precisione millimetrica dal personale in servizio, ha messo in luce non solo l’efficienza degli agenti ma anche le problematiche strutturali che affliggono il sistema carcerario. I dirigenti Raffaele Munno e Donato Vaia hanno sottolineato come questo sequestro sia emblematico di una situazione sempre più preoccupante, che vede un aumento costante dell’introduzione illecita di dispositivi elettronici e sostanze proibite negli istituti di pena.
“I nostri agenti continuano a svolgere il loro dovere con dedizione assoluta, nonostante le condizioni di lavoro proibitive”, hanno dichiarato i dirigenti, evidenziando come il personale si trovi costretto a fronteggiare turni doppi e carenze di organico ormai croniche.
Il segretario generale del SAPPE, Donato Capece, ha colto l’occasione per richiamare l’attenzione su dati allarmanti: secondo la Relazione Annuale al Parlamento sulle tossicodipendenze 2024, nel 2023 sono entrate in carcere 15.492 persone tossicodipendenti, pari al 38% degli ingressi totali. Un dato che raggiunge picchi preoccupanti in alcune regioni, superando il 50% in Lombardia e nella provincia di Bolzano.
Particolarmente significativo è il dato sulla tipologia di sostanze: il 53% dei detenuti tossicodipendenti risulta in carico ai servizi per uso di cocaina/crack, con punte del 64% in Lombardia e del 63% in Sicilia. Il 24% è assistito per uso di oppioidi, mentre il 12% per cannabinoidi.
La situazione richiede interventi urgenti. Il SAPPE ha già avviato consultazioni presso il Dipartimento per le Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri, dove si è discussa l’istituzione di un tavolo tecnico per migliorare l’applicazione della legislazione esistente e potenziare la formazione del personale.
L’emergenza nelle carceri italiane non può più essere ignorata. Serve un piano d’azione nazionale che preveda investimenti in tecnologia, formazione del personale e strategie di prevenzione più efficaci. Solo così si potrà contrastare efficacemente l’introduzione illecita di dispositivi elettronici e sostanze stupefacenti negli istituti penitenziari, garantendo al contempo condizioni di lavoro dignitose per gli agenti della Polizia Penitenziaria.
