Gioco illegale, i rischi che passano per il web

A scorrere le notizie online relative al gioco illegale in Italia si nota come la tendenza sia diffusa in maniera omogena da nord e sud. Ogni regione deve fare i conti con questo pericolo, per un trend pericoloso che si diffonde a macchia d’olio.

A Messina sono stati eseguiti 22 arresti da parte della Guardia di Finanza per operazioni di scommesse senza concessione dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, a Varese sono stati chiusi 50 siti di gioco illegale, così come la indagine delle Fiamme Gialle di Gallarate ha portato alla luce piattaforme che utilizzavano licenze dello stato caraibico di Curaçao. E poi ancora: Taranto, Napoli, Roma, Milano. Una piaga continua, che non si riesce a fermare.

Per questo il tema del gioco illegale è tornato al centro del dibattito pubblico, anche a causa del recente scandalo scommesse che ha coinvolto il mondo del calcio. Una questione che il Governo italiano ha deciso di affrontare con determinazione, inserendo nella legge di Bilancio 2025 una nuova riforma sul gioco online con l’obiettivo di arginare il dilagare del mercato nero, che continua a generare danni economici e sociali significativi. Si parla ad esempio di superare il Decreto Dignità, che ha vietato ogni forma di pubblicità al gioco legale, favorendo però la confusione tra utenti, rendendo più difficile distinguere tra piattaforme sicure e siti pirata. Si parla soprattutto di informazione e di sensibilizzazione degli utenti. Di questo aspetto si è occupato di recente Luca Turchi, dirigente dell’Ufficio Controlli giochi dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, che ha spiegato come i siti autorizzati riportino sempre il logo ADM, il numero di concessione e indicazioni specifiche come le tutele per i minori. Elementi che sono ovviamente assenti nei portali non regolamentati. L’utente che vuole procedere a una verifica più approfondita può poi consultare il sito istituzionale dell’Agenzia, dove è disponibile l’elenco completo dei concessionari legali e dei relativi domini internet. Tecniche e informazioni che non vengono però comunicate in modo efficace, generando così una mancanza di conoscenza che resta uno dei principali alleati dell’illegalità.

Si conosce poco anche dei rischi legati al gioco su piattaforme illegali, che allettano il giocatore offrendo anzi promettendo l’anonimato. Una libertà che nasconde rischi gravi: nessuna garanzia sulla riscossione delle vincite, zero assistenza clienti, possibilità concreta di perdere il denaro depositato nel caso di chiusura del sito o truffa. E in questi casi, non esiste alcun ente a cui rivolgersi. Ma soprattutto nessuna forma di supporto e prevenzione di possibili patologie e dipendenze legate al gioco.

L’impegno di ADM nel contrasto al gioco illegale è ormai duratoro, ma il percorso è tutt’altro che semplice. Il blocco di un sito, ad esempio, richiede un iter articolato: analisi tecnica della rete, verifiche da parte di funzionari e controlli incrociati con il reparto “Gioco a distanza”. Solo alla fine di questo processo viene emessa un’ordinanza di inibizione ai provider, che devono oscurare i siti entro 15 giorni. Nell’attesa, però, il gioco continua fare profitti. Profitti sulle spalle di cittadini e stato italiano.

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