“Oggi è il giorno della memoria. Un anno fa il crollo alla vela Celeste a Scampia provocò tre morti e diversi feriti. A distanza di un anno, insieme agli abitanti del quartiere, stiamo cambiando il volto di Scampia.” Con queste parole, il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi ha ricordato sui suoi canali social la tragedia che colpì il quartiere napoletano esattamente un anno fa, quando il cedimento strutturale interno alla Vela Celeste causò la morte di tre persone e il ferimento di diverse altre.
Un piano ambizioso di rigenerazione urbana
Il primo cittadino partenopeo ha colto l’occasione per fare il punto sullo stato di avanzamento del programma di riqualificazione dell’area, che prevede un radicale intervento di trasformazione edilizia e sociale. Attualmente sono cinque gli edifici in fase di costruzione (identificati come A1, A2, A3, A4 ed L), per un totale di 163 nuovi alloggi che, secondo quanto comunicato dall’amministrazione, saranno pronti entro maggio del prossimo anno.
La tabella di marcia per i prossimi interventi è già stata definita: a luglio sarà allestito il cantiere per la Vela Rossa, mentre a settembre inizieranno le operazioni di demolizione della stessa struttura. Il cronoprogramma prevede poi per gennaio 2026 l’avvio delle nuove costruzioni sulle aree liberate e, entro dicembre dello stesso anno, la conclusione dei lavori che porteranno alla realizzazione di ben 438 alloggi, un centro civico e un asilo.
Da simbolo di degrado a modello di rinascita
Il progetto di riqualificazione di Scampia rappresenta uno degli interventi più significativi di rigenerazione urbana nel panorama italiano. Le famigerate “Vele”, progettate negli anni ’70 dall’architetto Franz Di Salvo e divenute nel tempo simbolo di degrado e criminalità, stanno gradualmente lasciando spazio a un nuovo concetto abitativo, più a misura d’uomo e integrato con servizi essenziali per la comunità.
L’approccio adottato dall’amministrazione comunale prevede non solo interventi strutturali, ma anche un programma di rigenerazione sociale, con il coinvolgimento diretto degli abitanti del quartiere nelle decisioni che riguardano il futuro della loro comunità.
Un quartiere che guarda al futuro
“Prima le demolizioni, poi nuovi alloggi, servizi e un programma di rigenerazione urbana e sociale”, ha sottolineato Manfredi, evidenziando come il progetto miri a trasformare Scampia da quartiere problematico a esempio virtuoso di riqualificazione urbana.
