L’approfondimento che c’è stato la sera del 17 luglio scorso, sul canale Cold Cases & True Crime, con il sottoscritto in qualità di cronista, con il Prof. Gianfranco Guccia (esperto di Balistica forense), con la Dott.ssa Gabriella Notorio (Criminologa) e con la Dott.ssa Teresa Accetta (Genetista forense / Biologa forense) sul misterioso omicidio di Anna Parlato Grimaldi è stato determinante per ricostruire in lungo e in largo il cosìddetto “giallo di Posillipo” e soprattutto per fornire all’opinione pubblica spunti di riflessione sul verosimile movente dell’ignoto assassino: probabilmente di natura passionale, ad opera di un ex amante geloso o di uno spasimante geloso.
Sono orgoglioso dei miei tre collaboratori perché nei loro rispettivi settori di competenza sono tra i migliori sul campo. Scienziati forensi seri, scrupolosi, molto professionali. Sono grato per l’aiuto che mi stanno dando e per la pazienza con la quale mi hanno affiancato in trasmissioni d’inchiesta che hanno richiesto, necessariamente, lunghe durate per l’impossibilità di riassumere in poco tempo una vicenda così complessa (per il numero di piste possibili, per la quantità di personaggi coinvolti – a torto o a ragione – direttamente o marginalmente).
Ovviamente non posso mancare di ringraziare il padrone di casa che ci ha ospitati, Alan Botter. Senza di lui non sarebbe stato possibile realizzare il suddetto programma.
Ho iniziato ad occuparmi, ufficialmente, di questo caso lo scorso Febbraio: essere arrivato a questo buon punto di partenza nel giro di 5 mesi (con 8 articoli precedenti, pubblicati su questo stesso web-magazine: Periferiamonews.org. Con 3 trasmissioni fino ad ora andate in onda: la prima il 23 aprile 2025 per Radio Over the Night, la seconda il 12 maggio 2025 grazie all’ospitalità del Dott. Angelo Marotta sul suo canale tematico dedicato a Cold Case italiani celebri) mi sembra già qualcosa (nel suo piccolo) di straordinario.
Come ha scritto lo scorso 18 luglio nel suo profilo Instagram la Dott.ssa Gabriella Notorio purtroppo ci sono stati, nel corso del programma di poche sere fa, dei commenti (da parte di alcuni spettatori) irrispettosi nei confronti della vittima. Interventi caratterizzati da quell’analfabetismo emotivo che oggi sta trasformando il nostro Paese in una società di “mostri”. Sembrava di essere tornati indietro di 44 anni, quando la povera signora Anna Parlato Grimaldi fu trasformata nel bersaglio di maldicenze e speculazioni d’ogni genere animate esclusivamente da invidie e gratuite cattiverie (amplificate da una campagna mediatica talvolta vergognosa ed impietosa).
Era giusto rievocare il processo alla giornalista del Mattino di Salerno Dott.ssa Elena Massa perché è stato l’unico dibattimento istruito (ad oggi) su questo omicidio ma ritengo di aver dimostrato, in modo esauriente, perché l’ex imputata è da considerarsi innocente (come è stato stabilito anche dalla verità giudiziaria. Oggi è dello stesso parere anche la figlia di Anna Parlato Grimaldi, Elvira). Le numerose evidenze a discarico che ho elencato ed argomentato, anche grazie all’intervento del Prof. Guccia sugli aspetti afferenti il settore della Balistica forense, non sono state ritenute importanti-sufficienti-significative per qualche spettatore fermo su una linea “colpevolista”.
Mi dispiace profondamente perché dinanzi a dati oggettivi di carattere tecnico-scientifico e di ordine logico, come quelli che rendono molto convincente il giudizio di innocenza nei confronti della Dott.ssa Massa, non si può chiudere gli occhi e battere ostinatamente su uno stesso tasto.
Questa trasmissione non è stata un punto di arrivo: noi – come gruppo di lavoro – siamo seriamente intenzionati a favorire la riapertura dell’indagine su questo crimine. Il nostro ambizioso obiettivo, in particolare, è quello di chiedere (attraverso una Relazione Pro-Veritatae) alla Procura della Repubblica di Napoli di disporre una attività di ricerca dei reperti eventualmente ancora conservati per poi procedere, sugli stessi, ad una indagine di carattere tecnico-scientifico finalizzata a cercare il DNA della persona che ha ucciso Anna Parlato Grimaldi quella tragica sera di martedì 31 marzo 1981.
Per fare questo abbiamo bisogno, naturalmente, dell’autorizzazione della Dott.ssa Elvira Grimaldi (la figlia della nobildonna napoletana assassinata). Come è stato fatto presente già nel corso del programma condotto da Alan Botter. Lealtà, correttezza e rispetto sono le nostre linee-guida.
Confidiamo in Elvira Grimaldi (ha ricevuto tutto il materiale da me e da noi prodotto fino ad ora su questa storia) e continuiamo ad attendere, fiduciosi, un suo passo in avanti.
Battersi disinteressatamente per le vittime e per i loro cari, chiedendo verità e giustizia con ogni mezzo lecito possibile, significa rendere un buon servizio al Paese e alla società. Perché un assassino (un soggetto, dunque, caratterizzato da un elevato grado di pericolosità sociale. Ricordo che Elvira Grimaldi è stata raggiunta da pericolose e continue minacce negli ultimi anni. Ha tutta la nostra solidarietà e vicinanza umana) libero ed impunito è una sconfitta per tutti noi.
Su questa storia ho messo e sto continuando a mettere il mio cuore, come fu tra il 2011 ed il 2015 per il terribile caso della strage di via Caravaggio. Finchè batterà non mi fermerò.
Daniele Spisso
