A pochi passi da piazza Zanardelli, nella storica area di miezz all’Arco a Secondigliano, si nasconde la Masseria del Monaco, un luogo che racchiude secoli di storia e tradizione. Originariamente un convento di monaci, l’edificio subì una trasformazione significativa agli inizi del ‘600, quando gran parte della struttura religiosa, ormai decadente, venne abbattuta e l’area riqualificata in masseria.
Dalla decadenza alla rinascita agricola
La Masseria del Monaco divenne un centro di attività contadine, con allevamenti di bestiame e la produzione di vino, salumi e formaggi. Tra queste, la produzione di formaggi era particolarmente legata alla festa della Madonna delle Grazie, conosciuta come la “Quagliata”.
Il culto della Madonna della Quagliata
La devozione alla Madonna della Quagliata ha radici profonde nella cultura contadina locale. L’immagine lignea policroma della Vergine, risalente ai primi del ‘600 e originariamente proprietà dei monaci, fu trasferita dalla cappella della masseria alla chiesetta costruita appositamente. Il culto, da evento privato, evolse in una delle più importanti feste contadine dell’area nord di Napoli.
Maria, una delle testimoni della festa, ricorda come la Madonna non volesse rimanere nella posizione elevata sopra la masseria, portando alla decisione dei monaci di riportarla al suo posto originario. ‘Ntunetta, un’altra residente storica, racconta: “La Madonna era custodita dai monaci. Quando arrivarono gli spagnoli, i monaci se ne andarono, lasciando la Madonna a proteggerci. Durante la festa, preparavamo una quagliata con i rimasugli della ricotta”.
Un simbolo di comunità e fertilità
La quagliata, preparata con il latte, simboleggia l’abbondanza, la grazia e la fertilità, elementi centrali nella relazione tra la Madre e i Figli. Con la rifioritura della festa, la Masseria del Monaco continuerebbe ad essere un simbolo vivente della storia e della cultura di Secondigliano.
