Via Francesco De Pinedo, arteria napoletana che collega Secondigliano a San Pietro a Patierno, celebra un pioniere dell’aviazione italiana le cui imprese hanno segnato la storia del volo. Nato a Napoli nel 1890, De Pinedo non fu solo un aviatore, ma un vero esploratore dei cieli, capace di spingersi oltre i limiti dell’epoca con raid epici e trasvolate pionieristiche.
Francesco De Pinedo: un aviatore leggendario
Nascita e carriera
Napoli, città natale, gli conferì il coraggio e l’audacia che lo portarono a diventare un simbolo dell’aviazione italiana. Nel 1925, De Pinedo compì un’epica trasvolata intercontinentale attraverso tre continenti, impresa che lo rese celebre e gli valse il grado di colonnello. Questo raid, effettuato a bordo del celebre idrovolante SIAI S.16ter, soprannominato affettuosamente “Gennariello”, dimostrò le sue capacità tecniche e la determinazione nel superare sfide geografiche e logistiche.
Conflitti e riconoscimenti
Nonostante i successi, la sua carriera non fu priva di tensioni. Nel 1928, partecipò alla crociera aerea del Mediterraneo occidentale organizzata da Italo Balbo, dove fu promosso sottocapo di stato maggiore della Regia Aeronautica[1]. Tuttavia, nel 1929, durante la crociera del Mediterraneo orientale, il ruolo di De Pinedo fu ridimensionato a favore del colonnello Aldo Pellegrini, segnando l’inizio di un periodo di contrasti con Balbo. Questi dissidi culminarono nel 1929, quando De Pinedo criticò pubblicamente le crociere spettacolari di Balbo, considerandole distrazioni dalla preparazione bellica, portando alle sue dimissioni.
La via e il suo significato
Un percorso urbano, un monumento vivente
La strada napoletana, che si estende da piazza Giuseppe Di Vittorio a via Provinciale di Caserta, non è solo un’arteria di collegamento. Rappresenta un tributo permanente allo spirito avventuroso di De Pinedo, che incarnò l’audacia di spingere i limiti del possibile. La sua morte tragica nel 1933, durante un tentativo di primato a New York, non fermò la sua eredità: oggi, il nome della via ricorda a chi la percorre il coraggio di esplorare nuovi orizzonti.
Eredità e simbolismo
De Pinedo non fu solo un pilota, ma un simbolo di resilienza. Le sue imprese, come la trasvolata del 1925, dimostrarono che l’ingegno e la determinazione potevano superare ostacoli tecnici e geografici. La via che porta il suo nome non celebra solo un uomo, ma un’epoca in cui l’aviazione era ancora un campo di sperimentazione e scoperta, dove ogni volo era un’avventura.
