San Gaetano Errico e Sant’Alfonso Maria de’ Liguori sono due figure emblematiche della spiritualità cattolica, ciascuno con una vita segnata da esperienze mistiche profonde. Nonostante le loro diverse origini e percorsi, le loro vite si intrecciano in modi che hanno lasciato un’impronta duratura nella devozione popolare del Sud Italia.
San Gaetano Errico, figlio di un pastaio, nato nel 1791 e vissuto fino al 1860, è noto per aver fondato la congregazione dei Missionari dei Sacri Cuori di Gesù e di Maria. La sua vita fu profondamente influenzata dall’ apparizione di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori, che avvenne durante un ritiro spirituale a Pagani nel 1818. Sant’Alfonso apparve a Errico nel coro dei Redentoristi, predicendogli la fondazione di una nuova congregazione e l’edificazione di una chiesa dedicata alla Vergine Addolorata a Secondigliano. Questo progetto si concretizzò con la benedizione della chiesa il 9 dicembre 1830.
Sant’Alfonso Maria de’ Liguori, vissuto dal 1696 al 1787, è celebre per aver fondato la congregazione dei Redentoristi e per la sua teologia morale. Nato a Marianella, figlio del comandante della flotta da guerra partenopea, Alfonso aveva una formazione completamente diversa da quella di Gaetano Errico. Tuttavia, la sua figura ispirò profondamente Errico, influenzandone la spiritualità e il percorso di fede.
Alfonso era un uomo di eccezionale talento e passione intellettuale. Dopo aver abbandonato una promettente carriera legale, decise di dedicarsi completamente al servizio di Dio, diventando sacerdote e, successivamente, vescovo di Sant’Agata de’ Goti. La sua teologia morale, caratterizzata da un equilibrio tra rigore e misericordia, ha avuto un impatto duraturo sulla Chiesa cattolica. La sua opera più celebre, “Theologia Moralis”, è ancora oggi un testo di riferimento per la teologia morale.
Un episodio significativo che evidenzia l’intreccio delle loro vite avvenne il 4 maggio 1826, durante la Festa di Pentecoste. La parrocchia dei Santi Cosma e Damiano a Secondigliano era gremita di fedeli, e la notizia che la Madonna avesse scelto Secondigliano per una chiesa a lei dedicata suscitò un’ondata di entusiasmo. La comunità rispose generosamente con offerte di denaro e oggetti preziosi per la costruzione della chiesa, raccogliendo un totale di 1055 ducati e 2000 oggetti di valore.
L’origine di questo fervore risiede nelle apparizioni di Sant’Alfonso a Gaetano Errico a Pagani. Durante una delle sue visite al collegio di San Michele dei Padri Redentoristi, Errico ebbe la visione di Sant’Alfonso in abiti vescovili, che gli indicava di fondare una congregazione simile alla sua, cominciando proprio da Secondigliano. L’anno successivo, un’altra apparizione confermò la necessità di costruire una chiesa dedicata all’Addolorata.
Nonostante l’entusiasmo popolare, non mancarono le resistenze. Tuttavia, grazie al supporto del suo confessore, don Michelangelo Vitagliano, Errico ottenne l’autorizzazione a costruire la chiesa. Nel 1827, tra una folla esultante, fu posata la prima pietra, e i lavori iniziarono il 2 gennaio 1828.
Oggi, la devozione verso San Gaetano Errico e Sant’Alfonso Maria de Liguori continua a permeare le comunità di Secondigliano e Marianella, sottolineando l’importanza della fede e del servizio verso gli altri. Questi due santi, pur provenendo da contesti diversi, hanno lasciato un’eredità comune di dedizione, spiritualità e carità che continua a ispirare le generazioni attuali. Sant’Alfonso, in particolare, oltre al suo contributo teologico, è ricordato per la sua capacità di coniugare la dottrina con un’incredibile compassione e umanità, tratti che hanno reso il suo messaggio di fede accessibile e significativo per molti.
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