Il cuore storico di Secondigliano: via Padre Gaetano Errico e i suoi antichi toponimi

Nel centro storico di Secondigliano, via Padre Gaetano Errico rappresenta un simbolo di continuità storica e culturale. Tuttavia, il suo nome attuale non è che l’ultima evoluzione di una serie di toponimi che riflettono la ricca storia della zona.

Uno dei nomi più antichi e diffusi è stato via Cappella, un riferimento diretto al santuario diocesano dell’Addolorata e della Divina Misericordia, tanto che i secondiglianesi continuano a riferirsi alla zona come “aret ‘a Cappella”. Questo nome non è solo un’indicazione geografica, ma un richiamo affettivo e identitario alla Madonna di San Gaetano Errico, a cui la chiesa è dedicata.

Nell’Ottocento, gli atti notarili rivelano un altro nome: strada dei Gualani. Questo toponimo si riferisce alla presenza di un cellaio nella zona, un magazzino per la conservazione di vini e alimenti, che giocò un ruolo significativo nella vita economica del quartiere. La vicinanza di via Arco, un tempo chiamata semplicemente “cellaio”, sottolinea come la funzione di questi spazi influenzasse la denominazione stradale.

Un inventario dell’epoca della parrocchia dei Santi Cosma e Damiano menziona ancora il termine “cellaio”, evidenziando l’importanza di queste strutture nella gestione e nell’organizzazione dei beni ecclesiastici.

Questi toponimi non solo raccontano la storia di una strada, ma riflettono anche i cambiamenti sociali ed economici di Secondigliano. Via Padre Gaetano Errico, con i suoi nomi passati, è una testimonianza vivente del legame tra il passato e il presente, un filo che unisce generazioni di abitanti in un ricco tessuto di storia e tradizione.

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