‘E Tre Pagliare’: cucina familiare e domeniche affollate di gitanti nella Miano del boom economico

Negli anni del boom economico, tra la fine degli anni ’60 e l’inizio dei ’70, Miano — al confine con Secondigliano — viveva momenti di festa che oggi restano impressi nella memoria di chi li ha vissuti. Ogni domenica, puntuali, arrivavano i pullman dalla provincia, carichi di famiglie e comitive in cerca di una giornata di svago, buona tavola e musica.

Il cuore di quelle domeniche era l’Antica Trattoria “E Tre Pagliare”, in via Regina Margherita 68, gestita a livello familiare e famosa per la sua cucina genuina. Il locale, sempre affollato, era un concentrato di convivialità: si mangiava bene, si spendeva il giusto e si respirava un’atmosfera allegra, scandita dalle canzoni dell’epoca. “Me song ‘nnammurate ‘e teee” o “Indifferentemente” non erano solo melodie alla radio, ma colonne sonore cantate a squarciagola da tavolate di gitanti.

Il menù dell’epoca — oggi un documento prezioso — racconta un’idea di ristorazione che oggi si definirebbe un’eccellenza: sauté di vongole a 350 lire, gnocchi con mozzarella a 200 lire, frittura di pesce a 400 lire, bistecca alla pizzaiola a 500 lire. Il tutto accompagnato da vino rosso o bianco a 200 lire, birra Peroni a 150 lire, gazzosa a 30 lire o una Coca Cola media a 100 lire.

“E Tre Pagliare” non era solo un ristorante: era un luogo d’incontro, un simbolo di un’Italia che cresceva, si apriva al turismo interno e riscopriva il piacere del tempo libero. Oggi resta il ricordo di quelle domeniche spensierate, tra piatti fumanti e canzoni che univano le generazioni, in un quartiere che sapeva accogliere con il sorriso e con la tavola.

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