“Miezo ’a l’Arco”: il cuore antico di Secondigliano oggi Piazza Zanardelli

Secondigliano conserva, ancora oggi, nel linguaggio popolare e nella memoria collettiva, il ricordo di un luogo chiamato “Miezo ’a l’Arco”. Si tratta dell’attuale Piazza Zanardelli, cuore pulsante del quartiere, che per secoli è stata indicata dal popolo semplicemente come “piazza Mercato”.

Il toponimo deriva dall’esistenza, ormai perduta, di un arco che sorgeva proprio in quel punto e che sopravvisse fino agli anni della Seconda guerra mondiale. La sua presenza è attestata da documenti storici, come gli scritti del parroco Giuseppe de Rosa (1679-1689) e dalle carte topografiche dell’epoca, che riportavano l’indicazione “Strada Comunale de l’Arco” o “Cupa dell’Arco”.

L’arco, secondo le fonti, non era soltanto un elemento architettonico ma un vero punto di riferimento per la comunità. Attorno ad esso si trovava un pozzo che forniva acqua agli abitanti, luogo di raduno e persino di celebrazioni religiose. In occasione di processioni, messe e feste, i fedeli si radunavano proprio lì. Testimonianze seicentesche raccontano di come, durante le estati siccitose, l’arco fosse considerato una risorsa fondamentale per il quartiere, tanto da diventare quasi un simbolo identitario.

Con il tempo, l’arco fu demolito e il pozzo chiuso, ma il nome rimase tramandato di generazione in generazione, a conferma di quanto fosse radicato nell’immaginario collettivo degli abitanti.

Oggi la piazza è conosciuta ufficialmente come Piazza Zanardelli, ma resta il centro nevralgico di Secondigliano. Vi si intrecciano la vita quotidiana, le attività commerciali e la socialità del quartiere. Nonostante la trasformazione urbanistica, il ricordo di “Miezo ’a l’Arco” continua a vivere nei racconti dei più anziani e nella tradizione orale, custodi di un pezzo importante della memoria storica locale.

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