La lezione di Gaetano Errico: quando il santo di Secondigliano era maestro di scuola

Secondigliano, 1821 – Oltre alla sua intensa vocazione religiosa, Padre Gaetano Errico – poi proclamato santo – svolse anche un ruolo fondamentale nella formazione dei giovani del suo tempo. Alcuni documenti d’archivio riportano infatti la sua nomina ufficiale a maestro primario delle scuole di Secondigliano, avvenuta con decreto del Ministro degli Affari Interni, Marchese Amati, sotto il regno di Francesco I di Borbone.

Il decreto, datato 1821, designava provvisoriamente Errico come maestro, riconoscendone lo zelo e la dedizione nel servizio pubblico. Una corrispondenza del sottintendente De’ Medici all’Intendente della Provincia di Napoli lo descrive come “provvisoriamente ad esercitare una tale carica con tutto zelo, ed attività, e con molta soddisfazione del pubblico”.

Il ruolo di maestro prevedeva un calendario scolastico ben preciso: l’anno iniziava il 1° novembre e contemplava vacanze in occasione delle feste di precetto, del Carnevale e della Pasqua, oltre ai giorni dedicati alle confessioni sacramentali degli alunni. Gli esami pubblici concludevano l’anno tra ottobre e inizio novembre.

Nei verbali d’esame delle scuole primarie del distretto di Casoria, a cui apparteneva Secondigliano, veniva inoltre sottolineata l’importanza di premiare i più diligenti per incoraggiarli allo studio e stimolare la pubblica istruzione, affinché ne potesse derivare “quel profitto tanto desiderato dal nostro Augusto Sovrano”.

La figura di Gaetano Errico emerge così non solo come fondatore dei Missionari dei Sacri Cuori, ma anche come educatore attento, chiamato a formare i bambini del suo quartiere con dedizione e rigore. Una testimonianza che aggiunge un tassello importante alla memoria storica e spirituale di Secondigliano.

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