I cognomi che hanno fatto la storia di Secondigliano

Secondigliano non è solo un quartiere di Napoli, ma un luogo che conserva nelle sue radici una memoria antica, fatta di famiglie, soprannomi e lignaggi che hanno segnato secoli di storia.

Uno dei più attenti studiosi delle origini del Casale, padre Salvatore Loffredo, autore della celebre pubblicazione “Secondigliano da documenti inediti” (1972), rilevò attraverso gli archivi parrocchiali la scomparsa di alcuni cognomi storici come Della Fragola e Pane e Vino, che un tempo erano presenti nel tessuto sociale del borgo. Altri, invece, resistono ancora oggi: Rendella, Rennella del Pennino, Pennino.

A partire dal Seicento, nei registri parrocchiali compaiono cognomi che sono tuttora molto diffusi e riconoscibili a Secondigliano e dintorni: Adinolfi, Afflisio, Aruta, Avena, Barbato, Brancia, Brusciano, Caccioppoli, Cafolla, Caiazza, Candito, Capasso, Caracciolo, Carbone, Carbonelli, Carrera, Cardone, Cerasuolo, Cimmino, Errico, D’Alterio, Di Nocera, Imparato, Imperatore, Maglione, Musella, Nocera, Sarnataro, Stornaiuolo, Tagliamonte, Volpicella.

Nel secolo successivo, tra Settecento e Ottocento, il tessuto economico e sociale del quartiere si arricchisce con l’arrivo di nuove famiglie: tra queste gli Arrichiello, i Miranda e ancora gli Stornaiuolo, che rafforzano la loro presenza nella comunità.

Alcuni cognomi sono entrati a far parte anche della toponomastica cittadina, a testimonianza del ruolo di rilievo di certe famiglie di proprietari terrieri: basti pensare a Casilli, Improta, Ippolito, Maffettone, Maglione, Sacra.

Quella dei cognomi non è solo una curiosità genealogica, ma un vero e proprio patrimonio di memoria collettiva: ogni nome racchiude una storia, un mestiere, un’origine geografica o una vicenda familiare che ha contribuito a plasmare l’identità del quartiere.

Studiare questi documenti significa dunque non solo ricostruire le genealogie, ma anche comprendere l’evoluzione sociale, economica e culturale di Secondigliano. Ecco perché il lavoro di ricerca negli archivi resta fondamentale per non disperdere il filo della memoria e per rafforzare il legame tra passato e presente.

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