Secondigliano, viaggio nella toponomastica: la storia di Via dell’Arco e dei “Censi”

Secondigliano custodisce nelle sue strade e nei suoi vicoli un patrimonio di memoria che racconta secoli di trasformazioni urbane, sociali e culturali. Tra questi, un posto speciale spetta a Via dell’Arco e alla zona storicamente denominata “i Censi”, luoghi che emergono con frequenza nei documenti notarili e catastali dal XVII al XIX secolo.

La Via dell’Arco, che si dipana tra la piazza centrale e i tracciati più antichi del quartiere, appare nei registri come asse viario strategico, collegato a vicoli e stradine minori, molti dei quali oggi scomparsi o profondamente mutati. L’area era caratterizzata dalla presenza di cappelle, masserie e giardini, ma anche da una fitta rete di piccoli casali e proprietà agricole che costituivano la base economica di intere famiglie.

Nei documenti consultati compaiono riferimenti precisi: atti notarili, dichiarazioni di possesso, registrazioni catastali e donazioni che citano ripetutamente la “Cupa del Cassano”, il “Vico II Censi”, la “Vianella Pizzorusso” e vari appezzamenti di terreno appartenuti a famiglie come i Barbaro, gli Urubolo, i Maresca e i Tesoriero. Una trama di nomi che restituisce il mosaico della comunità secondiglianese di un tempo.

I “Censi” erano una vasta area agricola, più volte descritta negli archivi come luogo di case, vigne e giardini. Qui si concentravano attività produttive, ma anche momenti di vita sociale: vi si trovavano cappelle, luoghi di devozione e spazi di incontro. Documenti del Settecento attestano l’esistenza di contratti di enfiteusi, compravendite e lasciti, segno di un’economia rurale vivace e interconnessa con la città di Napoli.

Questo lavoro di recupero della memoria, condotto attraverso la ricerca archivistica, dimostra come la storia di Secondigliano non viva solo nei grandi eventi, ma anche nei dettagli della quotidianità, conservati nelle scritture notarili e nei registri catastali. Ogni citazione – una strada, un casale, una vigna – diventa un tassello prezioso per ricostruire le radici di un territorio che continua a raccontarsi attraverso i suoi luoghi.

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