Secondigliano – In vista della tradizionale Festa dei Santi Cosma e Damiano, patroni del quartiere, riaffiora un episodio che la memoria popolare tramanda dal 1837 e che alimenta la devozione verso i due santi medici.
La vicenda riguarda Gennaro Barbato, un uomo di Secondigliano gravemente ammalato, che fece ritorno dalla città di Foggia quando le sue condizioni apparivano ormai senza speranza. La moglie, Maddalena Fiato, disperata e angosciata, si affidò alla preghiera invocando l’intercessione dei santi patroni.
Fu proprio lei a raccontare di averli visti in sogno: i due medici apparvero mentre spalmavano una pomata sul ventre del marito, accompagnando il gesto con parole di conforto. Un segno che, nella tradizione popolare, fu letto come un intervento prodigioso.
Il giorno successivo, infatti, Gennaro mostrò i primi segnali di ripresa. Nel giro di pochi giorni, la sua salute migliorò fino a ristabilirsi completamente, lasciando stupiti quanti lo credevano ormai spacciato.
La storia della guarigione di Barbato si inserisce nel patrimonio di fede e di racconti miracolosi che, da secoli, accompagnano il culto dei Santi Cosma e Damiano a Secondigliano. Un legame che si rinnova ogni anno durante la festa patronale, quando la comunità si stringe intorno ai suoi protettori, mantenendo viva la memoria di prodigi e grazie attribuite alla loro intercessione.
