Al Duomo di Napoli la celebrazione in onore di San Matteo, patrono della Guardia di Finanza

Il Duomo di Napoli ha accolto questa mattina la comunità della Guardia di Finanza e le autorità civili e militari per la solenne messa dedicata a San Matteo, patrono del Corpo. A presiedere la celebrazione l’Arcivescovo di Napoli, Cardinale Mimmo Battaglia, che nell’omelia ha affidato ai presenti tre parole guida da custodire e vivere ogni giorno: vocazione, spiritualità e abbraccio.

«C’è sempre speranza, perché nessuna vita coincide con i propri errori» – ha esordito il Cardinale – ricordando come la vocazione non appartenga solo ai sacerdoti o ai consacrati, ma rappresenti la chiamata che ciascuno riceve quando sceglie come vivere la propria esistenza, nel lavoro, nella missione o nel servizio.

La spiritualità, ha aggiunto, «non è un concetto astratto, ma il sistema che regge le tue scelte, la forza che ti impedisce di rassegnarti, la fedeltà a ciò che conta davvero. È il coraggio di scegliere l’umano contro ciò che è disumano».

Infine, il Cardinale ha richiamato il valore dell’abbraccio, raccontando un episodio di vicinanza concreta a un uomo in difficoltà: «Oggi abbiamo tutti bisogno di un abbraccio. L’abbraccio è l’inizio di qualcosa di nuovo, è il segno che nessuno è davvero solo».

Al termine della celebrazione, il Cardinale Battaglia ha rivolto un saluto al comandante provinciale delle Fiamme Gialle di Napoli, generale di Brigata Paolo Borrelli, ringraziandolo per il grande lavoro svolto nel capoluogo campano, con dedizione e professionalità, augurandogli un cammino ricco di frutti nel nuovo incarico a cui è stato chiamato. La funzione si è conclusa con la benedizione impartita con l’ampolla del sangue di San Gennaro.

A seguire, ha preso la parola il Generale di Corpo d’Armata Francesco Greco, Comandante Interregionale dell’Italia Meridionale della Guardia di Finanza, che ha voluto ribadire il senso della vocazione al servizio: «Ogni giorno i nostri uomini e le nostre donne lavorano e si sacrificano per rappresentare lo spirito di servizio che ci unisce. È un impegno costante, che chiede dedizione ma che restituisce anche la gioia di sentirsi parte di qualcosa di più grande».

Il Generale ha quindi rivolto un pensiero di gratitudine ai militari e alle loro famiglie, sottolineando il sacrificio e l’impegno che caratterizzano la missione delle Fiamme Gialle.

La celebrazione ha così unito il segno della fede con quello del servizio, richiamando valori di dedizione, speranza e comunità, nel solco della testimonianza di San Matteo.

Angelo Covino

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