Secondigliano si stringe intorno ai suoi patroni, i Santi Cosma e Damiano, in una festa che rappresenta non solo un appuntamento religioso ma anche un momento di forte significato identitario per l’intero quartiere.
Un tempo la ricorrenza era celebrata con grande fervore e, grazie all’impegno dell’associazione CosDam, oggi si sta recuperando quel prezioso spirito comunitario che ha segnato intere generazioni.
Il 26 settembre, nel cuore del quartiere, la piazza adiacente alla chiesa — conosciuta come miezz ‘o Casale — si animava con spettacoli popolari e rappresentazioni delle gesta dei santi, accompagnati dalle bande musicali e dalle luminarie che trasformavano le strade in un percorso di luce e devozione.
Il 27 settembre, invece, la grande processione univa il popolo di Secondigliano ai fedeli provenienti dai comuni vicini, dando vita a una parata straordinaria di statue, costumi e tradizioni. A rappresentare la comunità, erano presenti il sindaco e i decurioni, mentre il rientro in chiesa della processione era accolto da mortaretti, canti e dalla gioia collettiva.
Non mancava la convivialità: le famiglie si riunivano a tavola per gustare le tipiche polpette di carne suina, rito gastronomico legato alla “mattanza” che sanciva l’inizio della festa in ogni casa.
Oggi come ieri, la fede e la tradizione continuano a intrecciarsi, dando vita a una celebrazione che custodisce la memoria del passato e rafforza l’identità del presente. La festa patronale dei Santi Cosma e Damiano rimane così un patrimonio immateriale da tramandare e valorizzare, testimonianza viva del legame profondo tra Secondigliano e i suoi protettori.
