“Io non ci sto”: Pasquale Paglionico (gruppo Manfredi Sindaco) difende il ruolo dei Consiglieri Municipali

Pasquale Paglionico, consigliere della VII Municipalità ( del gruppo Manfredi Sindaco, interviene con decisione nel dibattito che negli ultimi giorni ha visto le Municipalità napoletane al centro di una narrazione giudicata “criminalizzante” nei confronti dei Consiglieri municipali.

“Io non ci sto, i Consiglieri della VII Municipalità non ci stanno ad essere trattati da impostori”, esordisce Paglionico, che chiede di fare chiarezza su un tema spesso distorto: “Le Municipalità non sono enti autonomi e non dispongono di un proprio bilancio. Gli emolumenti di Consiglieri, Assessori e Presidente rientrano in una voce di bilancio comunale, già prevista nel previsionale 2025. Strano che nella X Municipalità si parli di fondi esauriti”.

Il consigliere sottolinea il ruolo cruciale dei rappresentanti municipali come “primi interlocutori dei territori”:

“I Consiglieri conoscono i quartieri, ne vivono le problematiche e sono il tramite diretto tra cittadini e amministrazione. Senza di loro, molte richieste finirebbero per ingolfare la già complessa macchina comunale”.

Paglionico evidenzia anche il valore della rappresentanza popolare: “Su territori da 100mila abitanti, 30 consiglieri non sono troppi, anzi. In un’epoca di crescente disaffezione verso la politica, i municipali sono un presidio di democrazia e partecipazione”.

Sui costi della politica municipale, il consigliere fornisce dati precisi:

“Le Municipalità costano circa 7,5 milioni di euro l’anno, pari allo 0,13% del bilancio comunale. Una cifra esigua rispetto all’importanza del ruolo svolto. Certo, si può migliorare: ridurre gettoni, rimborsi o emolumenti, ma non ridurre la rappresentanza”.

Paglionico richiama anche le indicazioni della Corte dei Conti sull’“efficientamento” dei costi, invitando però il Comune a un cambio di paradigma:

“Un reale efficientamento non si ottiene tagliando poche decine di migliaia di euro, ma dando alle Municipalità maggiore autonomia d’azione. Serve un vero decentramento amministrativo, come avviene a Roma o Milano, con bilanci e risorse gestite localmente”.

Infine, il consigliere lancia un appello:

“È tempo di dare alle Municipalità la dignità di enti giuridici con potere deliberativo. Senza autonomia non ci sarà risparmio, ma solo un impoverimento della rappresentatività popolare e dei principi costituzionali. Con il sindaco Manfredi sembrava il momento giusto per il cambiamento, ma tutto sembra rallentato da logiche politiche poco coraggiose. Mi domando: se non oggi, quando?”.

Un intervento netto, che riaccende il dibattito sulla riforma del decentramento e sul futuro delle Municipalità napoletane.

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