Periferiamonews continua il suo ciclo di interviste ai candidati al Consiglio Regionale della Campania, dando voce a chi intende rappresentare i territori e le comunità locali.
Tra i protagonisti di questa tornata elettorale c’è Carlo Verna, capolista di PER – Per le Persone e la Comunità.
Giornalista e avvocato, voce e volto Rai dello sport e del calcio italiano, è stato Presidente Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti. Per vent’anni ha condotto il TGR Campania, raccontando la città e il Napoli da Maradona fino agli ultimi scudetti. Da sempre attento alla vita politica, civile e culturale della Campania, ha scelto ora di impegnarsi in prima persona nella competizione elettorale.
Cosa l’ha spinta a candidarsi al Consiglio Regionale?
“L’idea di offrire una possibilità concreta a chi, pur credendo nel bene comune, è disorientato per lo scadimento a lotta senza contenuti del dibattito politico. PER, oltre a poter significare pace, ecologia e rinascita, indica chiaramente che si vuole entrare nei contenuti e magari cercare la porta stretta dei comuni denominatori per una crescita sociale e civile, piuttosto che fare battaglie per le poltrone.
La Campania non merita lo spettacolo indecente che è stato offerto da centrosinistra e centrodestra, ma ragioni valide per uscire di casa e andare a votare. Per questo invito da subito a leggere sul sito personecomunita.it il programma.
Aggiungo che, dopo tanti anni di impegno al massimo livello istituzionale per un giornalismo di qualità e per l’indipendenza del potere di controllo che dovrebbe esserne la funzione, mi è sembrata coerente una candidatura con una lista fuori dai due poli, che peraltro hanno, chi più chi meno, la responsabilità di aver lottizzato e quasi “privatizzato” la Rai, ovvero il servizio pubblico radiotelevisivo”.
Quali sono le prime misure che proporrebbe se venisse eletto?
“Bisogna anzitutto chiarire, a chi abbia delle aspettative dal voto, quali siano i poteri delle regioni: nessuno può aspettarsi un immediato riverbero sulla propria città.
Fatta questa premessa doverosa in termini di serietà del dialogo coi cittadini e detto che sanità e ambiente sono le nostre priorità, comincerei da cose semplici che potrebbero migliorare la qualità della vita.
Ci sono zone periferiche che nemmeno hanno collegamenti pubblici: mi sembrerebbe un’attuazione dell’articolo 3 della Costituzione, quello splendido che si occupa di uguaglianza, predisporre una normativa e un finanziamento per pullman gratuiti e circolari che colleghino luoghi isolati alle più vicine fermate dei servizi pubblici.
Anche l’articolo 33 della Carta Fondamentale, modificato sul tema dello sport con l’assenso trasversale, deve essere spinto in avanti con una normativa regionale che garantisca il diritto allo sport, che è anche — col rispetto delle regole — educazione alla legalità”.
Sanità, lavoro e trasporti restano temi centrali: su quale di questi ritiene più urgente intervenire e come?
“Detto delle prime misure possibili, e che il fil rouge dell’impegno sarà sempre la sanità, che è allo sfascio, per quanto riguarda i trasporti la mia attenzione sarà sulla Circumvesuviana.
Non ho un giudizio negativo sull’operato del presidente Eav De Gregorio, ma devono essergli date condizioni migliori di operatività.
Sul lavoro, i poteri regionali sono limitati. Per stile di proposta politica non faccio promesse, ma prendo solo l’impegno a seguire, come ho sempre fatto da giornalista, tutte le vertenze con attenzione e vicinanza ai lavoratori e alle imprese, soprattutto le piccole e medie, su cui maggiormente impatta anche la politica locale”.
Molti giovani campani lasciano la regione per studio o per lavoro: cosa propone per trattenere i talenti e creare nuove opportunità qui in Campania?
“Il principale quotidiano del Mezzogiorno, Il Mattino, sta facendo una bella campagna sul cambio di paradigma, incentrata proprio sulle buone ragioni per rimanere o tornare a Napoli e in Campania. È una intelligente idea del direttore Roberto Napoletano, basata su alcuni oggettivi segni di rinascita.
Un buon governo della Regione può essere decisivo per una vera svolta: personalmente mi batterò per un sostegno concreto a start-up promosse da under 35″.
In una frase: perché gli elettori dovrebbero scegliere lei?
“Chi si è fidato di me per l’informazione libera e veritiera che ho prodotto fino alle dimissioni dalla Rai, quando non c’erano più le condizioni per proporla, si fidi di me anche in politica”.
