Secondigliano, passeggiata antiracket: istituzioni e forze dell’ordine incontrano i commercianti, “Denunciare è possibile”

Si terrà mercoledì 10 dicembre 2025, con partenza alle ore 15:30 dal commissariato di polizia di Secondigliano, la nuova passeggiata antiracket promossa dalla FAI – Federazione delle Associazioni antiracket e antiusura italiane, insieme alle istituzioni e alle forze dell’ordine. L’iniziativa si inserisce nell’ambito del progetto “Insieme contro racket e usura”, finanziato dalla Regione Campania, e nasce con l’obiettivo di incontrare i commercianti del quartiere e ribadire che denunciare richieste estorsive e episodi di usura è possibile, e che non si è soli.
“A ridosso delle festività, quando le richieste estorsive dei clan in genere diventano più pressanti, la parte buona della società scende in strada e fa sentire il suo ‘no’ alle imposizioni del pizzo”, sottolinea la FAI in una nota, evidenziando l’importanza di un segnale pubblico e corale in una fase dell’anno particolarmente delicata per gli operatori commerciali.
All’iniziativa parteciperanno, oltre ai rappresentanti delle forze dell’ordine, il questore di Napoli Maurizio Agricola, il presidente FAI Nazionale Luigi Ferrucci, il presidente FAI Campania Rosario D’Angelo e il presidente FAI Secondigliano Paolo Serpico. L’appuntamento con la stampa è fissato presso il commissariato di PS di Secondigliano, in via della Ferrovia angolo corso Secondigliano.
La passeggiata arriva in un contesto in cui Secondigliano, come altri quartieri della periferia nord di Napoli, continua a misurarsi con la presenza della criminalità organizzata, che nel controllo del territorio e nell’imposizione del pizzo trova ancora una delle proprie fonti di sostentamento. La scelta di organizzare un incontro pubblico, in strada, punta a rompere il muro di paura e isolamento che spesso avvolge commercianti e artigiani costretti a subire intimidazioni.
Negli ultimi anni, grazie alla collaborazione tra associazioni, magistratura e polizia, si sono registrati risultati importanti nella lotta al racket, con arresti, sequestri e inchieste avviate grazie a denunce raccolte in maniera protetta e supportata. A livello nazionale, le denunce per estorsione sono aumentate e lo Stato ha rafforzato strumenti di tutela e sostegno alle vittime, offrendo non solo percorsi legali, ma anche aiuti economici e supporto psicologico.
La presenza delle forze dell’ordine a fianco delle associazioni ha un valore simbolico e operativo: dimostrare che chi denuncia non viene lasciato solo, ma entra in un sistema di protezione e accompagnamento. “Fare rete” resta uno degli strumenti più efficaci per indebolire le dinamiche di potere criminale, che prosperano proprio sulla solitudine delle vittime.
Da Secondigliano parte dunque un appello chiaro: denunciare è possibile, e può rappresentare un atto di libertà non solo per chi lo compie, ma per l’intero quartiere. L’obiettivo è restituire agli esercizi commerciali un clima di legalità e normalità, sottraendo risorse economiche e terreno sociale alle organizzazioni criminali.
La sfida è costruire un territorio più sicuro, più libero, più dignitoso: un percorso che richiede coraggio individuale, ma anche presenza costante delle istituzioni. La passeggiata antiracket vuole essere un passo in questa direzione.

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