“ Omicidio Romina Del Gaudio. L’intestatario della tessera trovata a poca distanza dal corpo della ragazza uccisa ha negato di averla persa nel 2004. O è smemorato oppure ha dichiarato il falso. Sono garantista ma deve rendere conto di questa macroscopica contraddizione “
Il servizio curato lo scorso 3 dicembre dalla trasmissione d’inchiesta “ Chi l’ha visto? “ sul delitto di Romina Del Gaudio è stato, a parer mio, il migliore realizzato ad oggi su questa bruttissima storia di cronaca nera. Complimenti alla redazione del programma, alla conduttrice Federica Sciarelli e all’inviato Giuseppe Pizzo (ex poliziotto che partecipò alle indagini nei confronti di Pietro Pacciani-1992 deponendo al processo di primo grado, quando l’imputato era il contadino di Mercatale, sui delitti del mostro di Firenze nel 1994).
Anche io non sono in grado, al momento, di privilegiare una pista o un’altra. Tutte le ipotesi devono essere considerate, allo stato dei fatti, sullo stesso piano. Tuttavia ritengo che l’aggressione è stata premeditata (l’assassino aveva con sé, quel giorno, un’arma da taglio ed una pistola calibro 22). A mio avviso l’omicida conosceva molto bene l’area compresa tra Aversa e Carditello, in particolare quel bosco adiacente la Reggia borbonica.
Una volta compiuto l’orrendo crimine (proprio lì o comunque nei paraggi) si è saputo muovere bene. Può anche aver abbandonato il corpo della povera Romina durante la notte del 4-5 giugno 2004, quando l’oscurità gli ha consentito di liberarsi del cadavere con maggiore sicurezza e tranquillità. E’ stato attento a non lasciare tracce evidenti (visibili ad occhio nudo) in giro e ha portato via diversi oggetti appartenenti alla vittima per intralciare il lavoro degli inquirenti (le chiavi di casa, il cellulare, la borsa, i documenti d’identità). Con elevata probabilità lo ritengo un delitto a sfondo sessuale (tra l’altro all’appello mancava la biancheria intima della ragazza sulla scena del ritrovamento, ad esclusione del reggiseno).
Le investigazioni del 2004 sono state compiute malissimo, condotte in modo vergognoso. Spero possa aiutarci – ora – la Scienza perché da tempo è stato acquisito un DNA maschile (ignoto) dal giubbetto scuro (lato “spalle”) di Romina.
Premetto che, al momento, nessuno può essere considerato al di sopra dei sospetti e che, al momento, bisogna essere assolutamente garantisti verso tutti i potenziali sospettati.
A poca distanza dai resti del corpo di Romina fu trovata una tessera della Piscina “ Poseidon “ di Parete (benchè non fu l’unico oggetto “ strano “ saltato fuori durante il sopralluogo degli inquirenti, il 21 luglio 2004. Quel bosco sembrò essere una specie di discarica a cielo aperto. Fu notato, sempre a breve distanza dal corpo di Romina, anche il biglietto pubblicitario di una officina gestita da un uomo e sita a Casaluce. Non tutto fu repertato – altro grave errore – perché gli uomini delle forze dell’ordine ritennero, sulla base di una valutazione soggettiva riportata a verbale, fossero incompatibili con l’omicidio).
L’intestatario di quella tessera, raggiunto al telefono dall’inviato Giuseppe Pizzo, ha negato di averla persa. O è smemorato o ha dichiarato il falso.
Auspico che sia convocato (da chi di dovere) per rendere conto, nella competente sede, di questa macroscopica contraddizione.
Con i miei sentimenti, con il mio cuore e con quello che (nel mio piccolo) potrò ancora fare resto accanto a Romina, a sua madre e ai suoi parenti. Non mi sono dimenticato di loro e mai succederà.
Daniele Spisso
