I carabinieri della sezione radiomobile di Melito sono intervenuti nella tarda serata di ieri in via Circumvallazione Esterna per un grave incidente stradale che ha coinvolto tre autovetture e otto persone, tra cui quattro bambini. L’impatto, secondo una prima ricostruzione ancora al vaglio degli investigatori, sarebbe stato causato da un furgone che ha colpito un’auto in sosta, innescando una carambola terminata contro un altro veicolo.
All’interno della prima auto coinvolta si trovavano una donna con due figli di 8 e 13 anni; il mezzo si sarebbe ribaltato finendo contro una seconda vettura con a bordo una coppia e due bambini di 7 e 9 anni. L’autista del furgone è stato trasportato al pronto soccorso dell’ospedale di Pozzuoli in codice giallo. Tutti i minori sono stati condotti all’ospedale Santobono in codice arancione, mentre le due madri sono state ricoverate all’ospedale di Giugliano in codice arancione e azzurro. Nessuno dei feriti risulta in pericolo di vita. I veicoli sono stati posti sotto sequestro.
A raccontare quanto accaduto è Genny Bianco, testimone diretto della scena, che ha affidato il suo resoconto a parole cariche di sgomento: «Stavo chiudendo l’attività dieci minuti prima per rientrare a casa in tempo per il fischio d’inizio di Napoli-Milan. Davanti ai miei occhi si è presentata una delle peggiori scene mai viste». Secondo il racconto, il furgone procedeva a forte velocità: «Sfrecciava come fosse nel deserto. Ha colpito la prima auto capovolgendola, poi la seconda contro il guardrail e una terza facendola finire fuori strada».
Dopo l’impatto, il silenzio e poi le urla dei bambini: «Scendiamo tutti dalle auto, escono gli esercenti, le persone dalle case. Dalle macchine si sentono bambini piangere». Nella confusione, alcuni presenti avrebbero visto bottiglie di alcol gettate dal finestrino del furgone. «In cinque minuti la folla si è spostata dai feriti al carnefice», aggiunge il testimone, sottolineando come l’attenzione sia tornata subito sui più piccoli: «Tutti si avvicinano ai bambini sotto shock, accertandosi che stiano bene».
Le ambulanze arrivate sul posto hanno prestato soccorso a quattro minori, due donne e due uomini. «A un certo punto tutti ci siamo messi nei panni dei feriti. Ho pensato: sarebbe potuto capitare a me, con la mia famiglia», conclude Genny Bianco, affidando a un auspicio finale il senso della sua testimonianza: «Spero che possano rientrare a casa già stasera e che chi provoca queste cose venga fermato. Spesso facciamo finta di non vedere, mettendo a rischio persone innocenti».
