Leone Melillo: bisogna ripensare l’EAV

L’EAV (Ente Autonomo Volturno) impone una riflessione che sappia valorizzare le funzioni assolte dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, senza trascurare il supporto dell’ANSFISA (Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie e delle Infrastrutture stradali e autostradali), per garantire la sicurezza e la vigilanza sulle infrastrutture ferroviarie, stradali e autostradali e sugli impianti fissi.
Basterà rammentare, al riguardo, quanto è avvenuto recentemente a Vico Equense, dove è morto un uomo che è riuscito ad accedere ai binari per percorrerli poi in bicicletta. È, in tal senso, fondamentale la qualificazione professionale del personale che svolge attività di sicurezza e gestione della circolazione, ma anche la qualificazione professionale del personale impiegato in attività manutentive e di sicurezza della circolazione ferroviaria.
Rilevante, in tal senso, anche il sistema ERTMS/ETCS, che fornisce al macchinista tutte le informazioni necessarie per una guida strumentale, controllando con continuità gli effetti del suo operato sulla sicurezza della marcia del treno e attivando la frenatura d’urgenza nel caso di velocità del treno superiore a quella massima ammessa per la sicurezza.
Sembra opportuno evidenziare quindi, anche in questa circostanza, che l’ Ente Autonomo Volturno (EAV), istituito con la Legge 8 luglio 1904, n. 351 (da art.18 ad art. 28), rappresentava, a quel tempo, un prototipo di ente pubblico economico,
Lo dichiara il Prof. Leone Melillo, Responsabile regionale Dipartimento Autonomia.

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