Il 23 luglio scorso aveva compiuto 74 anni, di cui 44 da sacerdote, sempre a servizio degli ultimi. Scampia, dopo la scomparsa di don Franco Del Vecchio prima, di don Vittorio Siciliani poi, parroci della Resurrezione, piange don Antonio Cecere, il prete che – lontano dai riflettori – aveva fatto dell’umiltà la linea guida della sua azione pastorale che, associato ad una tenacia costante, nel gennaio 2005 vide coronare il sogno del sacerdote: una nuova chiesa per il quartiere a Nord di Napoli. Fino ad allora, per oltre vent’anni, i fedeli si erano riuniti in un prefabbricato per pregare.
Così, nel gennaio scorso, prima del lungo lockdown, don Antonio aveva festeggiato i 15 anni della sua parrocchia con una solenne celebrazione eucaristica, presieduta dal cardinale Crescenzio Sepe, occasione per benedire anche il nuovo mosaico.
Era il 15 gennaio 2005 quando l’allora arcivescovo di Napoli, Michele Giordano, consegnava le chiavi del nuovo edificio sacro e delle aule annesse, per le attività pastorali, con particolare attenzione dedicata ai giovani e ai poveri.
A dare l’annuncio della morte, don Antonio Iavarone, il sacerdote che lo affiancava nella guida della parrocchia: «Sostenuto dalla fede nel Signore risorto, vi comunico che questa sera è nato a vita nuova Padre Antonio Cecere, pastore buono, umile e retto».
Anche se provato dalla malattia, nei giorni in cui il Paese si fermava per l’emergenza sanitaria e i fedeli non potevano accedere alle celebrazioni, don Antonio da casa, attraverso dei video messaggi, non ha mai fatto mancare nemmeno per un attimo l’incoraggiamento alla sua comunità con la quale aveva un legame speciale, quasi fosse una creatura da tutelare, e i numerosi commenti postati dai fedeli sulla pagina Facebook della parrocchia ne sono la testimonianza evidente, tra ricordi di vita pastorale e preghiere.
La salma di Padre Antonio giungerà in parrocchia domani pomeriggio e i funerali si svolgeranno mercoledì 26 agosto, alle 12:30.