Covid, no a distribuzione di ramoscelli d’ulivo e acqua benedetta: i decani scelgono la via della prudenza

Non sarà come la Pasqua dello scorso anno, quando i sacerdoti erano costretti a celebrare a porte chiuse, ma la Settimana Santa, che prenderà il via il 28 marzo con la Domenica delle Palme, non potrà fare a meno di rispettare le rigorose regole anti contagio dettate dall’emergenza sanitaria, alla luce dei numeri ancora preoccupanti sui ricoveri, terapie intensive e decessi.

Per questo il Collegio dei Decani della Diocesi di Napoli, territorio che fino a nuova ordinanza del ministero della Salute resta collocato in zona rossa, in piena sintonia con l’arcivescovo, monsignor Mimmo Battaglia, con il quale è avvenuto un confronto nelle scorse ore, ha scelto la via della prudenza.

Queste le decisioni adottate. Per la Domenica delle Palme non si svolgeranno processioni, non si distribuiranno ramoscelli d’ulivo o altri tipi di rami, né liberi né imbustati (disposizione che si applica anche ai giorni precedenti). I fedeli sono invitati a non portare con sé i ramoscelli, così come si è pensato a non benedire i ramoscelli durante o fuori dalle celebrazioni, così come si ometterà la benedizione delle bottigline nel giorno di Pasqua.

Il Collegio dei Decani ha proposto di suggerire ai fedeli dei segni che possano valorizzare, all’interno delle famiglie, il senso dello scambio di pace e la tradizionale preghiera di benedizione del capofamiglia.

L’auspicio è che i fedeli vengano aiutati ad accogliere queste indicazioni all’insegna della prudenza, partendo dal presupposto fondamentale che quest’anno sarà possibile partecipare alle celebrazioni, sempre nel rispetto delle norme anti Covid: igienizzazione delle mani, distanziamento dei posti a sedere e tutti gli altri accorgimenti che i fedeli, in questi mesi, hanno imparato a conoscere.

Come accaduto già a Natale, la veglia della notte sarà anticipata con la celebrazione del sabato sera che non dovrà terminare in orario utile per il rientro a casa, rispetto al coprifuoco fissato per le 22:00. Molte parrocchie inoltre trasmetteranno in diretta streaming le celebrazioni per favorire la partecipazione di chi non può spostarsi da casa.

Le chiese, ripetono i sacerdoti anche alle porte della Pasqua, restano luoghi sicuri ed è possibile raggiungerle muniti di autocertificazione, anche in zona rossa, come previsto dal decreto in vigore.

Ciò che resta vietato sono quelle forme di assembramento o segni che potrebbero diventare veicoli di contagio. Segni – sottolineano i decani senza i quali non viene meno la centralità di un periodo così forte dell’anno liturgico, fondamentale per la vita di fede, come è quello che sta per arrivare.

Partecipazione, prudenza, speranza restano le parole chiave per i prossimi giorni, con un invito al buonsenso di cui  parrocchie, rettorie e istituti religiosi si faranno portavoci.

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